Nuovi nomi delle vie, è polemica "Partigiani al posto di patrioti? Una scelta sbagliata e ridicola"

Gasparri, Calenda e Parisi attaccano la giunta dopo la decisione di cambiare la toponomastica. Ma Lepore non arretra: "Montatura bella e buona, Bologna è medaglia d’oro per la Liberazione".

Nuovi nomi delle vie, è polemica  "Partigiani al posto di patrioti?  Una scelta sbagliata e ridicola"

Nuovi nomi delle vie, è polemica "Partigiani al posto di patrioti? Una scelta sbagliata e ridicola"

Scoppia la bufera dopo la decisione della giunta guidata da Matteo Lepore di cambiare la toponomastica di strade e piazze, togliendo la parola ’patrioti’ per sostituirla con ’partigiani’. L’attacco più duro arriva proprio dal campo di Lepore, il centrosinistra, e lo sferra l’ex ministro Arturo Parisi, prodiano della prima ora, con un cinguettio su Twitter in cui si spinge a definire "ridicola" la scelta del sindaco: "Incredibile! Togliere quindi la parola Patria anche dalla Costituzione? Ridicolo! Non credibile!".

Come ormai noto, la giunta ha appunto deciso di modificare i nomi di piazze, giardini e vie della città dedicate ai personaggi che combatterono o si opposero ai nazifascisti: la denominazione sarà ‘partigiano’ o ‘partigiana’, mentre saranno eliminati tutti gli altri ‘sottotitoli’, da ‘patriota’ a ‘caduto per la Liberazione’. In tutto si tratta di un’ottantina di cartelli da modificare.

Anche Lepore, ieri, ha scelto Twitter per rintuzzare le polemiche e sottolineare l’amore di Bologna per le parole Patria e patrioti: "Partigiani e partigiane sono patrioti da sempre per noi. Altrove semmai bisogna precisarlo, dove non si riconosce la loro lotta come bene comune condiviso. Ma da noi state tranquilli. Bologna è medaglia d’oro al valore militare per la Liberazione d’Italia, la nostra Patria". Un cinguettio abbinato a due cuori rossoblù.

Polemiche finite? Tutt’altro. Sui social interviene anche Carlo Calenda, leader di Azione: "Fammi capire, tu sei il sindaco di Bologna, fai una delibera per cambiare da patrioti a partigiani e dici a noi di dedicarci a cose più serie? Ma davvero?". A stretto giro, ecco la replica di Lepore: "Carlo Calenda, leggi le delibere prima di parlare. Chiameremo partigiani i partigiani non togliamo la parola patriota ad altri. I partigiani sono patrioti e questa polemica è una montatura bella e buona. Abbiamo una medaglia d’oro per questo. Dedicatevi alle vostre cose più serie".

A questo punto arriva la controreplica del bolognese Marco Lombardo, ex assessore assieme a Lepore nella giunta di Virginio Merola e oggi senatore del Terzo Polo proprio con Calenda: "Caro Matteo Lepore, non c’è dubbio che i partigiani siano patrioti. Ma i patrioti non sono solo i partigiani. Ed i partigiani non sono solo comunisti. Pensa alle strade di Bologna che portano il nome degli azionisti di Giustizia e Libertà. La storia bisogna studiarla, non riscriverla".

Insomma, la bufera non accenna a placarsi e c’è chi nota la tempistica della mossa della giunta bolognese, che arriva pochi mesi dopo l’insediamento del governo a trazione Fd’I. Cancellare ’patriota’ dalle strade "mi sembra una scelta ideologia", attacca Francesco Sassone di Fratelli d’Italia. "Ci fa piacere – aggiunge il consigliere – che ci sia una levata di scudi generale su questa proposta di Lepore. Un tempo eravamo in pochi a chiamare patria l’Italia, ora siamo la maggioranza. Allora perché non procedere a revisionare il nome di alcune strade come Via Lenin, Via Stalingrado o altre che richiamano personaggi che storicamente, sotto la falce ed il martello, si sono contraddistinti in negativo?".

"Ci sono vari modi per dimostrarsi, diciamo così, poco astuti – va giù duro il senatore Maurizio Gasparri, di Forza Italia –. Il sindaco di Bologna Lepore conquista, in questa particolare graduatoria, la vetta con un largo distacco su chiunque altro. Clamorosa infatti è la decisione di abolire la dicitura ‘patriota’ dalla toponomastica, laddove questa qualifica fosse abbinata a protagonisti della storia recente. Evidentemente la parola dà fastidio al sindaco del Pd di Bologna. Che con questa iniziativa si evidenzia, in modo particolare e probabilmente imbattibile, nella classifica degli ‘astutì del nostro tempo. Non vale nemmeno la pena di polemizzare con un atteggiamento del genere. Che suscita soltanto solidarietà umana e comprensione".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro