
Primo Sacchetti della Fiom Bologna durante l’assemblea in azienda
È (ancora) presto per cantare vittoria. "La corsa contro il tempo" lanciata dai sindacati per salvare la Gaggio-Tech è in stato d’esecuzione. E in questo momento il nodo più complesso da sciogliere è trovare un imprenditore volenteroso di investire nella ditta di Gaggio. In realtà, circola già il nome di un industriale interessato a capitalizzare risorse nell’ex Saga: il gruppo Custom, realtà emiliana leader nella produzione di soluzioni integrate. Nulla è ancora è stato sottoscritto ed è ancora presto per parlare di accordo. È in atto una prima fase "di studio", assicura il liquidatore Mattia Berti, ma "con buone prospettive".
Continuando in questo modo ad adottare un piano già utilizzato dai diversi interlocutori: il dialogo. Infatti, oltre alla Regione e i sindacati, nella trincea di questa battaglia ci sono anche la Minifaber di Raffaello Melocchi e il liquidatore Berti, nominato dall’assemblea di Gaggio-Tech, all’atto della messa in liquidazione volontaria della società, decisa da Alessandro Triulzi (Tecnostamp), socio di maggioranza (60%) dell’azienda dell’Appennino. Proprio la famiglia Melocchi (detentrice del 40% dell’impresa) già dalla scorsa settimana ha dato la disponibilità a continuare il progetto, accompagnata però da un’altra realtà. Questa, al momento, è la soluzione su cui stanno lavorando i diversi attori coinvolti per salvare i 131 lavoratori dell’ex Saga Coffee.
Di fatti, se entrasse all’interno di Gaggio Tech, "Custom accompagnerebbe il piano Melocchi e tutelerebbe diverse decine di posti di lavoro. Siamo contenti ma sappiamo che non è abbastanza", afferma Primo Sacchetti della Fiom Bologna. E chiama a raccolta l’imprenditoria bolognese: "Solo se siamo uniti possiamo trovare una soluzione per quest’azienda. Dobbiamo risolvere insieme a loro la desertificazione di questo territorio", dice Sacchetti. Un concetto di "imprenditoria ztl" che bisogna superare, "aprendosi a nuove visioni in territori come Gaggio", conclude.
Sulla stessa linea Massimo Mazzeo, segretario Fim-Cisl Bologna: "Anche se Custom facesse parte dell’azienda dobbiamo individuare un ulteriore progetto per raggiungere l’obiettivo che abbiamo: tutelare tutti e 131 i lavoratori. Problema, quindi, che al momento siamo ancora lontani dal risolvere", afferma.
Giovanni Di Caprio