Nuovo casello di Rioveggio Mastacchi: "L’eterno incompiuto"

Interpellanza dell’ex sindaco, oggi consigliere regionale "Un tira e molla da dieci anni e i costi si moltiplicano"

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Quel tira e molla che da dieci anni allontana ancora la realizzazione del nuovo casello di Rioveggio. Torna su un tema che non vede ancora soluzione Marco Mastacchi, già sindaco di Monzuno, oggi consigliere regionale e capogruppo di Rete Civica che ieri ha messo sul tavolo questo ulteriore nodo irrisolto dell’Appennino bolognese con una interpellanza alla presidente dell’assemblea legislativa Emma Petitti. "Una domanda che posi anche nell’ottobre di due anni fa per capire quali fossero le motivazioni per l’ennesima interruzione dei lavori e quali i tempi di riavvio per arrivare al completamento del casello, opera collegata al progetto della Variante di valico del 2012". All’inizio dello scorso anno l’assessore regionale alle infrastrutture Andrea Corsini riferì in consiglio che Autostrade per l’Italia riteneva plausibile di poter rientrare nella disponibilità delle aree entro il primo trimestre 2021. Ma poi i lavori non sono mai ripresi: "Le sorti del casello rimanevano dubbie, affossate dalla burocrazia, i cui costi continuano a ricadere sulle spalle dei cittadini con le occasioni sprecate, i guadagni perduti, e i costi che si moltiplicano. La mancata realizzazione del nuovo casello ha avuto pesanti ricadute sul tessuto produttivo e sulle attività commerciali della zona", insiste Mastacchi che nel luglio dello scorso anno aveva riproposto una nuova interrogazione chiedendo un aggiornamento rispetto ai lavori ormai da tempo previsti. Nella risposta, oltre alla conferma dell’affidamento dei lavori alla ditta Pavimental, viene comunicato che Autostrade per l’Italia aveva programmato l’avvio di lavori per i primi di settembre 2021. La vicenda si era infatti complicata per l’abbandono del cantiere da parte di un appaltatore che non aveva fatto fronte ai suoi impegni e Autostrade aveva chiarito che la ripresa dei lavori a settembre dello scorso anno era condizionato dallo sgombero dei mezzi lasciati nell’area dalla ditta precedente.

"Le opere viarie di connessione tra le diverse zone di questo territorio sono importanti per il ripristino e il rilancio economico, commerciale, sociale e produttivo per non parlare della positiva ricaduta sul tasso occupazionale dell’Appennino bolognese" commenta Mastacchi che chiede spiegazioni su questo ulteriore ritardo e all’assessore Corsini domanda quali siano gli ostacoli sorti ad impedire la conclusione dell’opera.

g.m.

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