
Nuovo raid all’Interporto dopo la rapina da film. Tre banditi messi in fuga
Un altro tentativo di furto. Di nuovo nell’hub 1311 della Sda dell’Interporto, a San Giorgio di Piano. Lo stesso magazzino dove, nella notte tra domenica e lunedì, la guardia giurata della Puma security Raffaele Catania era stata legata e minacciata da quattro uomini armati di pistole, che se n’erano andati dopo un’ora e mezza di terrore, portando via quattro bancali carichi di smartphone e tablet di ultima generazione.
L’altra notte, di nuovo, intorno alle 3 del mattino, tre persone si sono introdotte nell’area dell’hub, sfruttando il buco nella recinzione fatto dai rapinatori pochi giorni fa. Questa volta, però, i ladri sono stati notati da un’altra guardia giurata in servizio che, dopo la rapina di lunedì, era accompagnata da un altro collega, non armato, in perlustrazione. I ladri, accortisi della presenza dei vigilanti, sono subito scappati via, facendo perdere le loro tracce nelle campagne circostanti. Il personale della sicurezza ha di nuovo allertato i carabinieri, che sono intervenuti per un sopralluogo. Dei ladri, però, si erano ormai perse le tracce. Tuttavia, sono adesso al vaglio dei militari dell’Arma della compagnia di San Giovanni in Persiceto e del Nucleo Investigativo le immagini riprese dall’impianto di videosorveglianza di un’azienda vicina, che hanno immortalato i tre appena entrati nello spazio dell’hub, mentre si trovavano ancora nei pressi della recinzione.
Lo stabile della Sda, infatti, come denunciato dai lavoratori della vigilanza, è sprovvisto di allarmi, di telecamere e anche di sistemi di accesso protetti, come vetri e porte blindate, malgrado custodisca merce anche per milioni di euro.
Sulla vicenda sono intervenuti anche i sindacati di settore. "Crediamo fermamente – hanno scritto in una nota unitaria Davide Viola di Filcams Cgil , Enrico Gobbi di Fisascat Cisl amb e Aldo Giammella di UilTucs E.R. – che questa sicurezza debba essere un diritto anche durante lo svolgimento del proprio lavoro, qualunque esso sia.
Per questo chiediamo anzi pretendiamo che ci sia impegno da parte di tutti, dai datori di lavoro alle istituzioni volto a migliorare una volta per tutte la sicurezza di chi opera nel settore della vigilanza". La Cgil, in particolare, ha annunciato la volontà di chiedere un incontro con la direzione dell’Interporto per affrontare il nodo centrale della sicurezza dei lavoratori.
Dopo il sequestro della notte tra domenica e lunedì, la vittima Raffaele Catania aveva raccontato di essere stato sorpreso, appena uscito dal bagno, dai quattro malviventi incappucciati, che gli avevano puntato contro delle pistole e lo avevano colpito alla schiena con il calcio di una delle armi, per poi legarlo, a terra, con delle fascette da elettricista. "È durata un’eternità – aveva raccontato la guardia giurata al Carlino –. Ho avuto davvero paura di morire".
Nicoletta Tempera