Nuovo spazio occupato in Certosa Gli anarchici prendono l’ex vivaio

Il raid di una trentina di persone, vicine all’universo dell’ex Xm24. Sul posto vigilano le forze dell’ordine

Nuovo spazio occupato in Certosa  Gli anarchici prendono l’ex vivaio

Nuovo spazio occupato in Certosa Gli anarchici prendono l’ex vivaio

Esattamente un anno dopo lo sgombero del centro sociale Bancarotta, in Bolognina, con cui alcuni ’orfani’ del vecchio Xm24 avevano riaperto la stagione delle occupazioni in città proprio a due passi dalla loro vecchia casa, ieri una nuova occupazione è ’fiorita’ in città. Fiorita non a caso, dato che questa volta nel mirino di esponenti dell’area anarchica e di antagonisti di provenienza eterogenea, non legati a un unico collettivo, è finito l’ex vivaio Gabrielli in via della Certosa 35, da anni chiuso e abbandonato. E proprio ’La Vivaia Tfq’, con la ultima "a" vergata come quella anarchica e "tfq" che sta a significare "trans-femminista-queer", si chiama questo nuovo spazio illecitamente riempito.

Gli occupanti – circa una trentina di persone, che avrebbe agito con i volti travisati da sciarpe e cappucci per non essere identificata – ieri di buon mattino o forse già nella notte tra venerdì e sabato si sono introdotti nell’ex vivaio accanto al cimitero monumentale, uno stabile in stato di decadenza e che, nonostante rientri in un progetto di riqualificazione del Comune, è per il momento ancora di proprietà di un privato. "Secondo i piani del Comune, oggi ben lontani da un avvio concreto, questo spazio dovrebbe essere adibito come ’abitazioni singole permanenti e temporanee, bed and breakfast, affittacamere’", scrivono gli occupanti nel lunghissimo programma con cui annunciano l’occupazione e a cui affiancano un volantino con gli appuntamenti già organizzati fino a domani. E specificano: "no machi, fasci, sbirri, omolesbobitransafobia, sessismo, abilismo, razzismo".

Gli abusivi spiegano di avere preso possesso dell’edificio per "restituire alla città un luogo di incontro, mutualismo, condivisione slegata dalle logiche del consumo e della produttività", lanciando uno spazio "autorganizzato e autogestito esclusivamente da donne", con "consultoria autogestita, laboratori popolari gratuiti, spazi per crescere insieme tra persone di tutte le età, cucina e bar popolari", in cui tra l’altro "l’uso di sostanze non viene stigmatizzato".

Il programma di eventi, stando al volantino, prevede pulizie dello spazio occupato, che ne avrà certamente un gran bisogno essendo appunto in disuso da anni, ma anche karaoke, proiezioni di film, pranzi rigorosamente vegani. Dopo di che, si vedrà. Certo è che l’edificio è tenuto sotto stretto controllo dalla Digos e dagli agenti della Questura, da carabinieri, guardia di finanza e polizia locale, che non si spostano dall’ingresso dell’ex vivaio. Le forze dell’ordine sono al lavoro per identificare gli occupanti. Nel corso della giornata, ieri, il loro numero è rimasto stabile attorno alle poche decine di persone.

Federica Orlandi

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