Nuovo stadio Bologna, costi da rivedere. "I materiali hanno prezzi alle stelle"

Slitta la ristrutturazione dell’impianto, il progetto potrebbe essere rivisto a causa dei costi. Le discussioni al ritorno di Saputo

Joey Saputo

Joey Saputo

Bologna, 8 dicembre 2021 - La Conferenza dei Servizi non è ancora conclusa e il Bologna potrebbe essere costretto a revisionare il progetto: colpa dell’aumento dei prezzi delle materie prime, che rischia di risultare una salassata per il restyling del Dall’Ara. A raccontarlo è stato il sindaco Matteo Lepore: "I lavori non partiranno prima del 2023, dal momento che difficilmente i lavori del temporaneo potranno iniziare tra marzo e aprile, con destinazioni d’uso dei terreni del Caab da cambiare". Senza stadio temporaneo che possa ospitare i rossoblù per le gare casalinghe, il Dall’Ara non può essere rimesso a nuovo, ovviamente. "Ma potrebbe non essere un male visto il dumping dei prezzi delle materie prime e la speculazione: questo non è un momento buono e facile per cantieri e grandi opere".

Dall’Ara Bologna, il nuovo stadio può attendere: lavori nel 2023

Non lo è per niente, perché l’acciaio ha subito rincari che in alcuni casi arrivano fino al cento per cento per cento. Il prezzo del ferro è salito del doppio, rispetto all’acciaio: le scorte di magazzino sono finite e la crisi e l’emergenza Covid reperirle e trasportarle costa carissimo. Si tenga presente che il ferro costituisce per un quinto il calcestruzzo, mentre l’acciaio è indispensabile per la struttura tanto del nuovo Dall’Ara quanto del temporaneo. Costi precisi dei rincari ancora non ce ne sono: architetti e progettisti sono al lavoro per aggiornare il prezzario di tutti i materiali e rifare la stima dei costi, anche perché la stima dei 100 milioni fu fatta con un prezzario che risale al 2019, per un progetto definitivo depositato a Palazzo d’Accursio il 6 maggio 2021. Stime e preventivi da rifare, ormai datati e non in linea con il presente e con quanto accaduto con il Covid. Architetti e progettisti sono pure in contatto con Fincantieri, commissione e Palazzo d’Accursio, oltre che per equilibrare il prezzario, pure per studiare eventuali compensi degli aumenti dei costi: ovvero risparmi definiti ‘intelligenti’ da adottare in fase di lavori per compensare parzialmente gli aumenti dei costi delle materie prime. Non è quindi da escludere il progetto possa essere revisionato e possano essere adottate modifiche per risparmiare qualcosa. Molto dipenderà, però, dalla forbice di aumenti che Saputo deciderà o meno di sostenere: perché da imprenditore era già a conoscenza di questa problematica scoppiata con il Covid, che sta portando a problematiche di speculazione sui materiali. Anche di questo si parlerà al ritorno di Saputo a Bologna sotto le feste, a cavallo tra i match con Juventus e Sassuolo del 18 e 22 dicembre. Possibile anche che Comune e Bologna calcio debbano discutere come spartirsi gli aumenti: l’operazione era originariamente da 100 milioni di euro, dei quali 60 a carico del Bologna di Saputo e 40 del Comune, che però ha più volte ribadito di non poter investire di più. I rincari rischiano di pesare per alcune decine di milioni. Ma serviranno un paio di mesi circa per ultimare conti, studi, ipotesi di risparmio, a tutte le parti in causa e qualche settimana per una prima ipotesi: la revisione dei conti e (forse) del progetto, insomma, non sarà una passeggiata.

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