Nuovo stadio Dall’Ara a Bologna, Merola studia l’operazione risparmio

Incontro con l’ad del Bologna, Fenucci: Il club chiede 42 milioni di contributo, il sindaco di rivedere i costi

Da sinistra l’assessore Lepore, il sindaco Merola, Saputo, Fenucci e Zavanella

Da sinistra l’assessore Lepore, il sindaco Merola, Saputo, Fenucci e Zavanella

Bologna, 17 giugno 2020 - Ora tocca al Comune far quadrare il cerchio relativamente alla partita del restyling del Dall’Ara. E in quest’ottica, ieri mattina, è andato in scena nuovo faccia a faccia tra il Sindaco Virginio Merola e l’amministratore delegato del Bologna Claudio Fenucci, che attende l’atto di indirizzo sull’operazione. Il provvedimento sarà discusso dal Consiglio Comunale: il club rossoblù spera che ciò avvenga martedì. In quest’ambito Palazzo d’Accursio dovrà indicare con quale cifra sosterrà il progetto e nell’incontro sono state gettate le basi per trovare un’intesa all’insegna di un possibile risparmio per l’amministrazione. Il Comune si era detto pronto a investire 30 milioni, quando i costi globali del restyling si aggiravano intorno ai 70. I costi sono lievitati a 110, con l’inclusione dello stadio temporaneo e Palazzo d’Accursio dovrebbe salire intorno ai 42.

Ne discuterà in Consiglio, ma Merola pare intenzionato a far salire, ad alcune condizioni: che il Bologna si accolli costi di gestione straordinaria di lavori per restituire il Dall’Ara come nuovo tra 40 anni: ovvero quando scadrà la concessione del suolo che sarà affidata alla società Bologna stadio, qualora il bando pubblico dei lavori non dovesse modificare l’impianto finanziario dell’operazione. Qualora, invece, in sede di bando, dovesse uscire allo scoperto un’azienda in grado di garantire prezzi inferiori a quelli stimati da Fincantieri, partner industriale individuato dal club rossoblù, la quota di risparmio tornerebbe tutta nelle casse di Palazzo d’Accursio.

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Sono stati questi alcuni dei temi affrontati da Merola e Fenucci, che hanno analizzato pure alcuni aspetti procedurali e di tempistica legati al restyling dello stadio, con la Torre di Maratona sotto la lente di ingrandimento, visto che non è ancora escluso un progetto a parte per la stabilizzazione della struttura. Le parti sono tornate a parlare pure dello stadio temporaneo, potendo analizzare il lavoro che l’architetto Gino Zavanella sta già portando avanti: impianto da circa 16mila posti, in parte prefabbricato, con strutture prese in affitto per i primi 15-18 mesi: i tempi in cui il Dall’Ara rimarrà chiuso per i lavori. A seguire i rossoblù torneranno a giocare nel proprio stadio, con capienza ridotta e a quel punto parte dell’impianto temporaneo sarebbe smantellato, mantenendo una capienza di circa 4mila posti per eventi e campionati minori. Le aree identificate per ospitare lo stadio temporaneo sono quella del Caab, della Fiera e Borgo Panigale. Il Bologna, ora attende: ha pronto il progetto definitivo, il finanziamento all’operazione del Credito Sportivo e il partner industriale. Manca l’atto di indirizzo per poter depositare la manifestazione di interesse.  

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