
Lo striscione esposto fuori dal liceo Copernico. L'occupazione di studenti e studentesse prosegue
Bologna, 26 marzo 2025 – Sono in oltre 400. Al liceo Copernico, in via Garavaglia, l’occupazione non si ferma. Bianca, una delle ragazze dentro la scuola, racconta come si sta svolgendo la manifestazione. Dibattiti politici, anche con alcuni professori, attività ricreative, cineforum a tema, analisi sulla Palestina, tornei sportivi e convegni.
Rivendicazioni degli studenti del Copernico
E poi una lista di rivendicazioni rivolte alla preside dell’istituto Claudia Giaquinto. Sei punti su cui si sta incentrando la manifestazione e su cui i giovani hanno scritto un manifesto.
- Riconoscimento del collettivo come entità ufficiale.
- Revisione del regolamento d’istituto.
- Centralità dell’edilizia a causa dei problemi infrastrutturali.
- Considerazione della salute mentale degli studenti con supporto psicologico.
- Educazione sessuo-affettiva inclusa nel curriculum scolastico.
“Vogliamo essere riconosciuti come collettivo. Inoltre deve essere rivisto il regolamento d’istituto. L’edilizia deve tornare un elemento centrale visti i problemi infrastrutturali, deve essere considerata la salute mentale degli studenti, sempre più difficile, anche attraverso un supporto psicologico con degli sportelli d’ascolto. E poi serve l’educazione sessuo-affettiva”, continua Bianca che preferisce mantenere anonimo il proprio cognome.
Clima di disordini e denunce nelle scuole di Bologna
Dopo la settimana del Minghetti ora tocca al Copernico. Da lunedì gli studenti stanno vivendo l’occupazione della scuola. Un clima che in città prosegue dopo i disordini al Minghetti che hanno portato anche alla denuncia di 12 giovani, con tanto di lamentele di oltre la metà dei docenti del liceo di via Nazario Sauro.
Danni durante l’occupazione e gestione delle trattative
Studenti e studentesse del Copernico però ci tengono a dire una cosa: “La preside non riconosce il nostro collettivo come un organo. Ieri ci sono stati dei fori in una porta e questa cosa è stata utilizzata per chiudere ogni trattativa possibile con noi, cosa che già si stava verificando. Assurdo, secondo noi, che per dei buchi si vadano a sminuire le nostre rivendicazioni. Riconosciamo i danni e ci prendiamo le responsabilità noi studenti di ripararli. Ma parliamo di danni minimi rispetto alle occupazioni degli scorsi anni”, conclude Bianca.
L’occupazione “proseguirà finché la dirigenza non ci ascolterà, finché non verranno accettate le rivendicazioni”, fanno sapere via social studenti e studentesse.