Bologna, 21 aprile 2025 – “Dio è un maestro di sorprese. Questa volta, la sorpresa del Signore è stata la morte di Papa Francesco, che si perde nella luce della Pasqua”. Un giorno che non ha mai tramonto. Di fronte a centinaia di fedeli riuniti nella cattedrale di San Pietro, l’arcivescovo Matteo Zuppi ha ricordato Papa Francesco, la Chiesa che ha costruito in questi anni di pontificato, “una Chiesa di tutti, in particolare dei poveri”.
Le parole del cardinale, presidente della Cei, hanno reso quell’umanità profonda di Bergoglio, rappresentata nei gesti quotidiani. Come il "commovente giro in macchina per salutare e farsi salutare dalla persone".
Un legame che Papa Francesco "ha sempre desiderato, e che ha vissuto in maniera affettiva, mai impersonale, sempre rispettoso e senza paura di sporcarsi con la vita".

La Chiesa di Francesco, ricorda Zuppi, "è una Chiesa vicina. Quante telefonate ha fatto. Come quando ha chiamato quell’anziano di Porretta rimasto da solo: lo ha fatto senza la paura di farlo. Non per piacere a tutti, ma perché tutti sono suoi figli".
E adesso, nei volti dei fedeli riuniti in San Pietro, nei tantissimi messaggi ricevuti, Zuppi rivede questo rapporto. Quello che si crea con una "persona cara, importante, presente. Qualcuno la cui assenza ci fa sentire tutti più soli, nell’incertezza del momento".
Per Zuppi, Francesco "non ha mai nascosto la sua concreta umanità, senza nessuna esitazione, senza però nessuna ipocrisia. Si è donato sino alla fine come ha voluto, senza risparmio e calcolo, senza convenienze".
Un concetto riassunto nella benedizione Urbi et Orbi, ricordata anche da don Stefano Ottani, ‘Per tutti misericordia e indulgenza’, una chiave che ha accompagnato Francesco in tutti gli anni del suo ministero.
La morte del Papa, nel giorno del Lunedì dell’Angelo, per il cardinale è "un segno della Provvidenza, perché l’Ottava è un unico giorno che non conosce tramonto. E oggi Papa Francesco lo vive pienamente nell’incontro con Cristo a cui si è sempre affidato".

San Pietro gremita di bolognesi per ricordare il pontefice morto questa mattina a Roma
Un lutto che ha unito nella preghiera tutti, "persone diversissime, ma legate tra loro da un legame spirituale, un’appartenenza profonda a quel ’fratelli tutti’ che è stata la visione che Papa Francesco ha offerto a tutti, per abbattere tanti muri".
Con un attenzione ai poveri e ai peccatori, "i primi fratelli che lui ha sempre cercato e ci ha fatto cercare. Non dimentichiamo che l’ultima visita che ha voluto compiere è stata nel carcere di Regina Coeli, mentre la prima fu a Lampedusa – ha detto Zuppi –. Ci ha spinti ad andare nelle periferie umane per toccare i poveri, farci toccare da loro, per ascoltare la loro voce e dargli voce, per ricordarli e salvargli fisicamente la vita da quel mare di indifferenza che la fa perdere. Per sentire lo scandalo dell’ingiustizia e non abituarsi mai a questa che causa tanta indifferenza".
Questo in seno a "una Chiesa madre, lieta, umile, disinteressata, beata. Che è forte perché sa affrontare gli scandali del proprio peccato, chiamandoli con il proprio nome, come gli abusi, e capendo e combattendo le cause e non solo chiarirne le conseguenze".
Nella preghiera per il Papa, l’auspicio di Zuppi è una parola di speranza, nell’insegnamento di Francesco: "Impariamo ad avere cuore e a dare cuore a questo nostro mondo, pieno di tanta sofferenza".
L’annuncio funebre con i 99 rintocchi della campana
Novantanove rintocchi dalla ‘campana grossa’ del campanile della Cattedrale metropolitana di San Pietro. Così Bologna ha annunciato questa mattina la morte di Papa Francesco. I colpi sono stati intervallati dal tempo di un ’Requiem’ e riservati alla ‘passata’ del pontefice.
Il cardinale Matteo Zuppi ha invitato tutti i vescovi a fare altrettanto nelle loro città. Un invito raccolto dai porporati, a partire da quelli dea nostra regione. I vescovi della Conferenza episcopale dell’Emilia-Romagna (Ceer), presieduta da monsignor Giacomo Morandi, "esprimono cordoglio e si uniscono alla preghiera della Chiesa universale per la morte di Papa Francesco”, spiega una nota. “Aderendo alle indicazioni del cardinale Matteo Zuppi – aggiunge la Cei emiliano-romagnola – anche i vescovi della regione hanno chiesto che nelle loro Diocesi siano suonate le campane in segno di lutto, proposti momenti di preghiera personale e comunitaria e Messe in suffragio”.
“Ora è tempo di silenzio e di preghiera – le parole dell’Arcivescovo Zuppi nella nota della diocesi diffusa stamattina – e ringraziamo Dio per il dono di Papa Francesco per il suo servizio instancabile in questi anni e per la sua testimonianza, fino all’ultimo, di fede e speranza. Con i suoi gesti e la sua parola ci ha aiutato a camminare, ad uscire, ad andare nelle periferie, anche esistenziali, ad incontrare tutte le persone ricordando che siamo Fratelli Tutti. Il mondo piange, ora è tempo di silenzio e di preghiera, di ringraziamento per il suo servizio, per quell'immagine che ci accompagnerà nel piangere di gioia per la Resurrezione e poi nel suo darsi fino alla fine. È stato anche ieri in mezzo alla folla come a salutare, e proprio oggi è il giorno dell'Angelo, il giorno della pienezza, della fede, della vita che vince la morte. L’ha testimoniata davvero anche con la sua fragilità. Accompagniamo con tanta partecipazione questo padre che ha aiutato tutti, non soltanto la Chiesa Cattolica, tutti i cristiani, e i Fratelli tutti, è stata la sua grande prospettiva, con cui lui ha camminato, che ha aiutato a camminare e a fare speranza, la speranza che non delude. Ricordiamo con affetto e riconoscenza Papa Francesco anche per la sua visita a Bologna l’1 ottobre 2017. Ora tutta la Chiesa bolognese si raduna in preghiera per lui”.
