Oksana Lyniv, la direttrice musicale del Teatro Comunale riceverà domani alle 21, alla Festa dell’Unità in Sala Matteotti, sede di Casadeipensieri2024, la Targa Volponi, consegnata da Luigi Tosiani. Segue Puccini 100 anni. La melodia, il teatro, la passione con Lyniv, Piero Mioli, Luca Baccolini, Lisa Huiying Zhao, mezzosoprano, Han Sol Oh, soprano, e Sergio Catalano pianista. Con la partecipazione di Yuliya Tkachenko, soprano. Lyniv sarà già impegnata il 5 ottobre all’Auditorium Manzoni, con un repertorio che va da Berlioz a Ravel, e il 18 e 19 ottobre, sempre al Manzoni con il Die Walküre di Wagner.
Direttrice Lyniv, la Targa Volponi testimonia quanto lei sia radicata nel tessuto culturale cittadino.
"È un privilegio poter lavorare in una città che, nel corso dei secoli, ha avuto un ruolo centrale nella grande musica, penso alla figura di Padre Martini, a Verdi, a Rossini, alla sua relazione con Wagner, a Respighi. Ma non è una dimensione museale. Qui la musica, e la cultura, permeano l’aria, fanno parte della vita di ogni giorno, sono costante fonte di ispirazione per il mio lavoro".
Si è sentita subito accolta.
"Sin dal primo giorno. Quello con Bologna è stato il mio primo contatto lavorativo con l’Italia. E sono subito stata ‘adottata’ da questa vivacissima comunità di intellettuali, non solo musicisti, ma anche architetti, scrittori, artisti che la rendono un luogo di grande attrattiva nel panorama internazionale. È una città dove la dimensione globale, l’apertura nei confronti dell’altro, convivono perfettamente con l’orgoglio per la propria storia".
Il 2024 è il suo ultimo anno al Comunale. Se potesse rimarrebbe a Bologna?
"Assolutamente si! Comunque il rapporto con Bologna non si esaurirà alla fine del 2024. Ho tanti progetti che vorrei sviluppare con la città e con la Regione nei prossimi anni".
Come è stato il suo incontro con l’Orchestra del Teatro?
"Quello che più mi ha colpito, dei componenti dell’Orchestra, è che per loro suonare non è un semplice lavoro, ma una passione, è la loro ragione di vita. E si è subito instaurato un clima di stretta collaborazione, sono stati prodighi di consigli, molti di loro hanno alle spalle una esperienza decennale, che hanno condiviso con me".
Il suo legame con Bologna ha anche a che fare con Bayreuth, in Germania, dove ha diretto al Festival Wagner.
"È stata una bellissima scoperta sapere che il Teatro dell’Opera dei Margravi nella città wagneriana della Baviera è stato disegnato dall’Architetto Giuseppe Galli da Bibbiena. Questo crea un legame ulteriore con Bologna e sono al lavoro per creare una cooperazione culturale tra le due città. In occasione della prima del Die Walküre, ho invitato il sindaco di Bayreuth che vorrei far incontrare con il sindaco Lepore proprio per pensare a delle attività comuni nel prossimo futuro".
Lei è tornata di recente nella sua terra, l’Ucraina.
"Sono andata a trovare la mia famiglia. Si crede che la zona da cui io provengo sia relativamente lontana dal conflitto. È solo apparenza. Basta andare nel centro per imbattersi nel memoriale ai soldati deceduti nel conflitto. E guardando le foto dei loro volti, leggendo l’età, sono tutti giovanissimi, si ha la percezione che nessuno è al sicuro. Si respira un senso terribile di impotenza".
Proprio a un giovane caduto in guerra ha dedicato uno dei suoi lavori più recenti.
"Lo scorso 13 agosto al Festival di Lucerna ho diretto Requiem per un poeta. Un’opera scritta da Evgeny Orkin e dedicata a Maksym Krywzow, un poeta di 33 anni che è stato ucciso nel suo primo giorno al fronte, lo stesso giorno nel quale era stato pubblicato il suo libro di poesie. Lui aveva aperto una chat con i lettori che chiedevano che leggesse per loro dei versi, indicando la pagina e la riga. A un certo punto non ha più risposto. Era stato colpito a morte. Noi abbiamo campionato e selezionato i commenti più significativi e toccanti ritrovati tra i tanti commenti nei suoi post di Facebook, gli ultimi momenti di questa giovane vita spezzata dalla guerra, e li abbiamo inseriti nell’opera".