Bologna, Olivia Belli in concerto. “Il web è il mio pentagramma”

La celebre pianista chiude stasera Pianofortissimo. Per le sue composizioni ’minimaliste’ 30 milioni di riproduzioni in pochi mesi

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Bologna, 6 luglio 2022 - L’ultimo concerto della rassegna Pianofortissimo stasera alle 21, nel Cortile dell’Archiginnasio, è affidato a Olivia Belli, pianista e compositrice che da qualche anno conquista le attenzioni del web con le sue suggestive creazioni sonore, capaci di raggiungere oltre 30 milioni di streams in pochi mesi.

Ma chi è Olivia Belli?

"Sono una pianista formata in modo classico, allenatasi a eseguire le grandi composizioni, da Bach a Chopin. Ma nel mentre nutrivo particolare interesse per il secondo Novecento, da Nono a Stockhausen, poi per gli autori miei contemporanei, da Glass a Einaudi, finché nel 2018 ho cominciato a lanciare nel web le composizioni che nel frattempo avevo creato: è andato subito molto bene, nascendo un feeling diretto con gli ascoltatori; così non ho più smesso e ho continuato su quella strada".

Scrivendo musica minimalista?

"L’etichetta è forse oggi un po’ superata, anche se effettivamente nel genere neoclassico in cui mi trovo inserita – la nuova musica classica – il minimalismo si usa molto, assorbito poi da altre forme compositive".

Ma sempre con un carattere di serafica serenità e una grande fiducia nel giro armonico...

"Assolutamente sì! Nutro una grande positività nei confronti di ciò che l’uomo può fare con il suo contributo: sono serena, e ho fiducia che alla fine riusciremo a trovare una nuova via".

Pianoforte tradizionale o tastiere elettroniche?

"Finora il pianoforte è sempre stato al centro delle mie composizioni: è il mio strumento, mi viene naturale. Mi affascina tuttavia provare di tutto: tastiere antiche, strumenti contemporanei, i nuovi pianoforti campionati e quelli tradizionali modificati. A Bologna, proponendo ’Stil novo’ nella versione che porto in concerto per l’Europa, uso un tradizionale pianoforte acustico verticale con particolare ‘ feltatura’ preparata da me: un tessuto di varia natura fra i martelletti e le corde, capace di produrre un suono intimo e ovattato, mantenendolo comunque brillante e lungo. Il suono verrà poi elaborato elettronicamente con synth vintage e mixaggio live".

Esclude di tornare al concertismo classico?

"Completamente classico, no. Ma non sarebbero impossibili forme di alternanza. Mi piace moltissimo fare il rework di pezzi del passato che amo (è appena uscita una mia rivisitazione dell ’adagio dal Concerto K 488 di Mozart); potrebbe essere interessante l’accostamento fra gli originali e le mie elaborazioni".

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