Omicidio Alessandra Matteuzzi a Bologna, lo sfregio: "Altri haters"

La famiglia: "Presenteremo una seconda denuncia, basta gettare fango su di lei". Ed è attesa la perizia

Bologna, 8 dicembre 2022 - Nuovi guai in arrivo per gli ‘haters’ – gli ‘odiatori’ del web – che hanno pubblicato sui social commenti offensivi verso Alessandra Matteuzzi, la cinquantaseienne assassinata dall’ex Giovanni Padovani il 23 agosto scorso in via dell’Arcoveggio.

Leggi anche Omicidio Alessandra Matteuzzi a Bologna, l'autopsia: "Colpita al capo 20 volte"

La sorella di Alessandre era ospite al Salotto della Finucci Gallo
La sorella di Alessandre era ospite al Salotto della Finucci Gallo

Due settimane fa, nel parco Zaniboni al Navile, è stata inaugurata in sua memoria una panchina rossa, simbolo della lotta alla violenza contro le donne; in quell’occasione, i ‘leoni da tastiera’ sono tornati a postare frasi insofferenti, addirittura comprensive nei confronti del killer. Tutto poi rimosso, ma l’avvocato della famiglia Matteuzzi, Chiara Rinaldi, ospite l’altra sera del Salotto organizzato dalla scrittrice Patrizia Finucci Gallo all’hotel Guercino, ha annunciato che alle querele già depositate a ottobre contro 25 haters ne seguiranno con ogni probabilità altre. "Si tratta di commenti chiari – sottolinea l’avvocato –, ma subdoli: senza insulti diretti ad Alessandra, cercano di giustificare l’assassino addossando a lei chissà quale responsabilità nell’averlo fatto uscire di testa. Questo perché era una donna disinvolta, che indossava minigonne e sceglieva di vivere fuori dai canoni che a 56 anni ti vogliono a casa a fare i centrini".

La scelta di dedicare una panchina rossa a Sandra però all’avvocato Rinaldi non è parsa del tutto appropriata. "Capisco il simbolo, ma avrei aspettato un po’. Ricordo che Alessandra è stata uccisa proprio a colpi di panchina". Per quanto riguarda la vicenda giudiziaria di Padovani, 27 anni, tuttora rinchiuso alla Dozza, si attendono a giorni i risultati delle perizie disposte su telefoni e computer suoi e di Sandra, poi probabilmente le indagini si avvieranno alla chiusura. L’obiettivo è anche fare luce sulla sussistenza dello stalking, reato che aggrava l’accusa di omicidio al killer, e della premeditazione, che per ora non gli è contestata.

Intervistata al Salotto, l’avvocato Rinaldi ha consigliato alle vittime (o parenti di vittime) di stalking o violenze domestiche di "denunciare sempre. Il Codice rosso funziona. Ma se si è titubanti, ci si può rivolgere alle forze dell’ordine o alle strutture attive in città anche solo per un consiglio, senza per forza poi querelare". Non sempre però fare tutti i passi necessari salva la vita, purtroppo. "Alessandra aveva denunciato, ma prima del brutale omicidio, Padovani non aveva dato segnali di violenza. Non c’erano estremi per arrestarlo. Un divieto di avvicinamento non avrebbe fatto differenza. Per lei non si poteva fare di più", si rammarica l’avvocato.

A chiudere la serata, l’intervento della dem Simona Lembi, responsabile del piano per l’uguaglianza di genere in Città metropolitana. "Vogliamo aprire almeno uno sportello antiviolenza in tutti i Comuni metropolitani. C’è tanto lavoro da fare". Presente al Salotto anche Stefania Matteuzzi, sorella di Alessandra, che però, provata dal dolore, non si è sentita di intervenire e ha quasi subito lasciato la sala.

 

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro