Bologna, 25 maggio 2016 - Condanna all’ergastolo. È la decisione della Corte di assise di Bologna nel processo a Nicola Nanni, accusato dell’omicidio della madre Tommasina Olina, pensionata di 78 anni uccisa il 5 gennaio del 2000 nella sua casa di Badolo, in Appennino.
La Corte presieduta dal giudice Michele Leoni è uscita col verdetto dopo nemmeno due ore di camera di consiglio e ha accolto la richiesta dell’accusa, pm Stefano Orsi.
Il processo è fondato sulle indagini condotte a partire nel 2008, con la riapertura del caso. Fin dall’inizio i sospetti si erano concentrati sul figlio, ma l’approssimazione con cui erano stati condotti i primi accertamenti non aveva permesso alla Procura di portarlo in giudizio. Nuove testimonianze e indagini tecniche rese possibili dai progressi in campo criminologico hanno portato alla sbarra Nanni.
Tracce collegate a Nanni furono repertate sul manico di un’accetta, trovata ripulita nella legnaia vicino al casolare; sulla lama c’erano tracce riconducibili alla vittima. Nanni, presente alla lettura della sentenza, è assistito dagli avvocati Pietro Giampaolo e Andrea Speranzoni.
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