Omicidio Balani, ora la giustizia sia veloce

Andrea Rossi è stato condannato all’ergastolo in via definitiva e ha già scontato 16 anni di carcere. I familiari della signora si oppongono a una possibile riapertura del processo, come chiesto invece dalla difesa di Rossi. Posizioni entrambe legittime. Il meccanismo di procedura penale italiano è estremamente garantista e questo è un bene. Se ci sono elementi fondati per riaprire un procedimento è giusto valutarli fino in fondo. E dico questo senza entrare nel merito della sentenza definitiva. Come ha scritto in un commento il bravo Gilberto Dondi questa è una partita a scacchi con la Giustizia e se le mosse sono legittime bisogna accettarle. Su questo giallo non è mai stata trovata la prova regina di colpevolezza, anche se una grande mole di indizi concordanti fra di loro, e quindi ritenuti validi dai giudici, hanno portato alla condanna. La Corte di Appello di Ancona si esprimerà il 16 gennaio sulla richiesta di revisione. E allora, piaccia o no, bisognerà accettare la decisione dei giudici. L’elemento principale di condanna è che Rossi aveva sottratto due milioni di euro alla vittima e al marito e non era più in grado di restituirli. Inoltre conservò una pagina di agenda dove la donna aveva registrato le somme consegnate. La difesa ha presentato un dossier in cui si segnalano errori e valutazioni giudicate errate nelle consulenze e nelle perizie. Il giallo ricomincia. I giudici però ora facciano in fretta.

mail: beppe.boni@ilcarlino.net

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro