Omicidio di Budrio, 75mila euro di debiti e gelosia. Così Athos ha ucciso

Vitali resta in carcere e non risponde alle domande del gip. La donna è stata raggiunta da due fendenti al cuore

Athos Vitali, 69 anni, ha confessato l'omicidio della moglie (foto Schicchi)

Athos Vitali, 69 anni, ha confessato l'omicidio della moglie (foto Schicchi)

Budrio (Bologna), 24 novembre 2017 - Non c'era solo l’amica con cui Athos Vitali si vedeva ormai da molto tempo a turbare la serenità familiare nella villetta di Armarolo di Budrio. C’erano anche problemi economici. Ingenti. L’uomo di 69 anni reo confesso dell’omicidio della moglie Anna Lisa Cacciari, 65, aveva infatti contratto debiti con le banche per circa 75mila euro, frutto amaro dell’attività svolta da marito e moglie prima di andare in pensione. I due avevano una pompa di benzina ad Anzola e, a un certo punto, avevano deciso di fare il grande salto prendendo in gestione un secondo distributore.

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Purtroppo questa scelta imprenditoriale non si era rivelata felice e alla fine erano appunto arrivati i debiti con le banche. I carabinieri stanno lavorando per ricostruire con esattezza la situazione economica della famiglia che, stando ai primi riscontri, sarebbe stata aggravata anche da un’ipoteca sulla casa. Questo quadro già problematico sarebbe diventato ancora più pesante a causa dell’amicizia di Vitali con una donna di Minerbio, con cui trascorreva il tempo anche per via della comune passione per il burraco.

Gli inquirenti, coordinati dal pm Stefano Orsi, stanno anche cercando di capire se da parte di Athos ci siano stati negli ultimi tempi regali che potrebbero aver scatenato la rabbia della moglie. Come ormai noto, Vitali aveva visto l’amica proprio la mattina del delitto e, quando era tornato a casa verso le 9,30, era nata la lite poi sfociata nell’omicidio della consorte. Secondo il racconto del 69enne ai carabinieri, infatti, lei l’aveva aspramente rimproverato perché lui era in ritardo. La coppia doveva andare al cimitero e lei lo aspettava già da un po’. Di fronte alla veemenza della donna, Athos ha raccontato di aver perso la testa e di aver afferrato un coltello che si trovava sul tavolo, per poi sferrare due fendenti nel petto di Anna Lisa. L’autopsia ha rivelato che entrambe le coltellate hanno raggiunto il cuore.

Nonostante la confessione resa davanti ai magistrati e ai carabinieri martedì notte, ieri mattina Vitali ha fatto scena muta davanti al gip Franco Raffa nell’udienza di convalida del fermo che si è svolta alla Dozza. Il pensionato, difeso dall’avvocato Francesca Gabriele, si è infatti avvalso della facoltà di non rispondere. Il pm aveva chiesto la custodia in carcere e il giudice ha accolto la richiesta, dopo aver convalidato il fermo. Vitali resta dunque dietro le sbarre con l’accusa di omicidio volontario aggravato dal vincolo coniugale. 

Ad incastrare l’assassino sono stati i tabulati telefonici e le telecamere. Vitali è infatti stato ripreso poco distante dalla villetta di via Luzzo mentre, dopo essere uscito alle 7, rincasava in auto in un orario compatibile con il delitto e incompatibile con la versione resa nell’immediatezza dei fatti ai carabinieri. Poi è stato ripreso mentre si allontanava mezz’ora dopo, verso le 10, sempre in auto. Uccisa la moglie, Vitali aveva lavato il coltello e l’aveva riposto in cucina, poi era uscito di casa per mettere in atto la ‘sceneggiata’ del suo allontanamento, del successivo ritorno a casa e della scoperta del cadavere. Il tutto facendo pure due telefonate al cellulare di Anna Lisa per depistare le indagini.

Ma l'alibi è durato poco. Messo di fronte alle incongruenze e alle bugie, Athos ha tentato di negare l’evidenza e poi è crollato. "Abbiamo litigato – ha detto –, lei mi rimproverava per il ritardo. Mi si è spenta una luce dentro". Nonostante i familiari, sentiti in questi giorni dai carabinieri, abbiano smentito liti frequenti dipingendo una situazione familiare serena, la convinzione degli inquirenti è ben diversa. Il sospetto è che debiti e gelosia avessero generato un clima di tensione sfociato alla fine nelle coltellate letali.

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