Omicidio Chiara Gualzetti, chiesto il giudizio immediato per il baby killer

Sedicenne uccisa all'abbazia di Monteveglio, il pm contesta al giovane l'omicidio aggravato dalla premeditazione, dai futili motivi e dalla minore età della vittima

Chiara Gualzetti

Chiara Gualzetti

Bologna, 7 dicembre 2021 - La Procura per i minorenni di Bologna ha concluso le indagini e ha chiesto il giudizio immediato per il 16enne accusato di aver ucciso la coetanea Chiara Gualzetti, picchiata e accoltellata ai piedi dell'abbazia di Monteveglio, il 27 giugno scorso. Il pm Simone Purgato contesta al giovane l'omicidio aggravato dalla premeditazione, dai futili motivi e dalla minore età della vittima. Nel corso degli accertamenti era stata disposta una consulenza psichiatrica secondo cui l'indagato, che aveva confessato il delitto dicendo di aver sentito "voci" e "demoni", era capace di intendere e di volere. 

Le indagini avevano ricostruito che il giorno prima dell'omicidio il 16enne diede appuntamento a Chiara per vedersi: passò a prenderla a casa e andarono insieme al parco dell'Abbazia, poco distante dalla casa della studentessa. In un video venne documentata la loro ultima passeggiata.

Nell'area verde il ragazzo la colpì e ferì a morte con un coltello, che aveva nello zaino, e l'aggredì con calci e pugni. I genitori della ragazza, non avendo sue notizie e trovando il cellulare spento, iniziarono subito a cercarla mobilitando tutto il paese.

Il corpo di Chiara venne trovato da un volontario il giorno seguente e i carabinieri in breve chiusero il cerchio attorno al ragazzo.

Il giudizio immediato chiesto dalla Procura guidata dalla procuratrice Silvia Marzocchi è un procedimento speciale caratterizzato dall'assenza dell'udienza preliminare che si può chiedere quando si ritiene ci sia evidenza della prova e la persona sottoposta alle indagini è stata interrogata.

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