Omicidio Matteuzzi, il killer si appuntava gli strumenti per ucciderla: martello, corda e finte chat

La nota dell’orrore di Giovanni Padovani comprende anche la pianificazione della fuga. E alla madre: “Sono entrato nelle telecamere di casa sua”

Bologna, 10 gennaio 2023 - Un elenco per essere sicuro di non dimenticarsi nulla: “Nastro isolante. Martello. Corda (meglio manette). Fai chat inventata tra te e lei dove ti dice di venire a casa sua e portare manette”.

Alessandra Matteuzzi e il suo killer, Giovanni Padovani
Alessandra Matteuzzi e il suo killer, Giovanni Padovani

È questa la nota dell’orrore che Giovanni Padovani, 27 anni, si appuntava sul cellulare il 20 agosto 2022, tre giorni prima di assassinare a martellate la ex fidanzata Alessandra Matteuzzi, 56.

Gli elementi che emergono dalla consulenza tecnica informatica disposta dalla Procura sono inquietanti. Non solo la “lista” delle cose da procurarsi per compiere il delitto, ma anche ricerche sul web (le prime risalenti a giugno, mentre la coppia si è lasciata ufficialmente il 23 luglio) del tipo “che condanna per uccidere una donna”, “con un colpo alla testa con una spranga poi riesce a urlare” e altre evidentemente inerenti una pianificazione della fuga, “per andare in Africa serve il passaporto”.

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Padovani usa l’app delle note sul cellulare come un diario. Da lì la frase pubblicata ieri “la uccido perché lei mi ha ucciso moralmente”, datata 2 luglio, è inserita all’interno di un più lungo sfogo: “lei mi ha manipolato è usato, facendomi passare per pazzo, ma la pazza è lei. Direte: lui l’ha uccisa, non sta meglio, anzi è lui il pazzo, ma non è così. Lei mi ha tradito, lo scrivo perché andrò in galera e così la polizia capirà il male che lei mi ha fatto”.

Inoltre, il 23 aprile 2022, Padovani mandava in chat alla madre uno screenshot che ritraeva Alessandra intenta a guardare il proprio telefono. “Sono le telecamere di casa sua e ha il suo cellulare in mano. Ero riuscito a entrare nelle telecamere”, scrive lui. Era evidentemente riuscito a trovare un sistema per controllare dal proprio dispositivo le immagini di videosorveglianza della casa di Alessandra. 

Il ventisettenne è ora in carcere per omicidio aggravato dallo stalking.

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