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FEDERICA ORLANDI
Cronaca

Omicidio Matteuzzi, tocca ai periti "Valutino le condizioni di Padovani"

Trenta giorni per stabilire se l’imputato sia in grado o meno di affrontare il processo: si comincia il 9 giugno

Omicidio Matteuzzi, tocca ai periti  "Valutino le condizioni di Padovani"
Omicidio Matteuzzi, tocca ai periti "Valutino le condizioni di Padovani"

di Federica Orlandi

I periti hanno giurato, gli incarichi sono stati conferiti e i quesiti formulati. Giovanni Padovani è attualmente nelle condizioni psicofisiche adeguate a sostenere un processo? O esistono condizioni per cui ne è impossibilitato? E nel caso esistessero, sono irreversibili?

Queste le domande per cui i due periti nominati dalla Corte d’assise presieduta dal giudice Domenico Pasquariello hanno chiesto trenta giorni di tempo per rispondere. Lo psichiatra Pietro Pietrini e il neuropsicologo Giuseppe Sartori, con l’ausilio della psicologa Cristina Scarpazza per la somministrazione dei test psicometrici, hanno già annunciato che inizieranno i lavori il prossimo 9 giugno. L’udienza in cui ne verranno discussi gli esiti è stata fissata per il 19 luglio.

Padovani, nel frattempo, resta alla Dozza, ricoverato in infermeria e in cura con farmaci psicotropi. L’ex calciatore e modello di 27 anni è accusato dell’omicidio pluriaggravato – dallo stalking, dalla premeditazione, dai futili motivi e dal legame affettivo pregresso con la vittima – della ex compagna Alessandra Matteuzzi, 56 anni, il 23 agosto 2022 sotto casa di lei in via dell’Arcoveggio. Il presidente della Corte ha stabilito che i termini della sua custodia cautelare siano prorogati di trenta giorni (altrimenti scadrebbe ad agosto), in attesa dell’esito della perizia psichiatrica.

Anche le parti hanno nominato a propria volta consulenti per valutare le condizioni di Padovani: la Procura – in aula la pm Francesca Rago, titolare del fascicolo assieme ai colleghi Lucia Russo e Domenico Ambrosino – ha nominato il dottor Alessio Picello; le parti civili per i familiari delle vittime (gli avvocati Chiara Rinaldi e Antonio Petroncini) lo psichiatra Sergio Isacco e lo psicologo testista Marco Samory; l’associazione Udi ha nominato la dottoressa Rita Messina e la difesa, con l’avvocato Gabriele Bordoni, ha confermato lo psichiatra torinese Alessandro Meluzzi.

Nella precedente udienza, quella che aprì il processo lo scorso 3 maggio, si era discusso di una perizia su Padovani dal duplice scopo: valutare non solo le sue condizioni attuali, ma anche quelle di quel tragico 23 agosto, per chiarire cioè se al momento dell’omicidio fosse in grado di intendere e volere. La Corte però ha deciso di ’spezzare’ l’incarico: i periti per ora dovranno limitarsi a valutare le condizioni attuali dell’imputato e solo se lo riterranno in grado di sostenere il processo saranno poi chiamati ad approfondire retrospettivamente le sue condizioni di un anno fa. "Ritengo che questa scissione in due tappe della perizia al mio assistito abbia un senso logico – commenta l’avvocato Bordoni –. Del resto era questo che intendevamo quando abbiamo formulato la richiesta a riguardo".

Inoltre, la Corte ha accolto la questione sollevata degli avvocati Rinaldi e Petroncini sull’irregolare deposito di alcuni documenti da parte della difesa dell’imputato dopo la scorsa udienza; questi sono stati perciò espunti dal fascicolo del dibattimento, ma poi consegnati ai periti che hanno ’carta bianca’ nel raccogliere ciò che ritengono utile al proprio lavoro.

"Siamo molto soddisfatti del provvedimento della Corte che, su nostra richiesta, ha ritenuto illegittimo il deposito della produzione documentale della difesa di Padovani, anche di verbali di indagini difensive – così gli avvocati Rinaldi e Petroncini –. La Corte ha poi deciso di accertare che l’imputato abbia un sufficiente grado di consapevolezza per poter stare in giudizio e in tal senso è stato dato l’incarico ai periti: attendiamo l’esito fiduciosi che consenta di sgombrare il campo da ogni dubbio, per poi procedere speditamente col giudizio". In aula, come sempre, la sorella di Alessandra, Stefania.