Un possibile danno di immagine per tutta l’Azienda Usl di Bologna causato dalla vicenda legata a Giampaolo Amato, 63 anni, oculista dell’Ausl ed ex medico della Virtus, a giudizio, con l’accusa di duplice omicidio aggravato.
Lo sta valutando l’Ausl, come annuncia il direttore generale, Paolo Bordon: "Soltanto adesso si è appreso del rinvio a giudizio, quindi la posizione dell’Azienda verrà esaminata cammin facendo". Così il direttore generale dell’azienda Usl di Bologna Paolo che prosegue: "Ci sono da fare le opportune valutazioni rispetto a una vicenda che non ha nulla a che fare con la parte professionale, Naturalmente anche noi stiamo facendo delle indagini, in stretta collaborazione con chi è preposto a farle, rispetto ai farmaci che potrebbero essere stati utilizzati. Bisogna capire se sono stati prelevati nella nostra realtà aziendale oppure no, questo è l’aspetto che ci lega". L’Ausl di Bologna valuterà anche il danno di immagine, come annuncia Bordon: "Ovviamente c’è anche l’aspetto legato all’immagine dell’azienda che, sicuramente non è stata messa in buona luce da questa vicenda per un professionista che comunque è un dipendente dell’Ausl di Bologna".
L’oculista è accusato di aver ucciso la moglie, Isabella Linsalata di 62 anni, e la suocera, Giulia Tateo, di 87. La prima fu trovata morta nella sua abitazione di via Bianconi il 31 ottobre 2021, appena 22 giorni dopo l’anziana, il cui corpo venne invece rinvenuto nell’appartamento dove viveva, comunicante con quello della figlia, il 9 ottobre. Le due donne furono ritrovate di mattina a letto senza vita in circostanze stranamente simili e sospette, anche perché né la madre né la figlia presentavano condizioni di salute tali da giustificare un decesso improvviso. Una coincidenza, quest’ultima, che fece insospettire gli inquirenti. Dagli accertamenti autoptici su Linsalata, voluti dalla sorella, emerse che la donna era positiva al Midazolam, una benzodiazepina, e al Sevoflurano, un anestetico ospedaliero, uniti in un cocktail letale. Le stesse sostanze vennero ritrovate anche nel corpo riesumato dell’anziana madre.