Omicidio di Molinella, il marito confessa: "Mi ha aggredito lei"

Il verbale del coniuge: "Era gelosa, nella foga il coltello l'ha trafitta. Non volevo ucciderla". Trovata l'arma del delitto FOTO Il luogo della tragedia VIDEO La villetta - La testimonianza della vicina

Omicidio di Molinella, la salma di Liliana Bartolini viene portata via (FotoSchicchi)

Omicidio di Molinella, la salma di Liliana Bartolini viene portata via (FotoSchicchi)

Molinella (Bologna), 14 aprile 2016 - «Ora sono pronto a raccontare la verità». È ormai sera quando Andrea Balboni lascia la Dozza, dopo aver chiesto di essere interrogato di nuovo, e viene riportato in caserma dai carabinieri. Nel precedente interrogatorio, durato undici ore, l’uomo aveva negato qualunque coinvolgimento nell’omicidio della moglie (foto), Liliana Bartolini

Adesso, però, racconta tutto. «Sono rincasato un po’ in ritardo dopo il lavoro – dice, assistito dall’avvocato Ada Maria Barbanera – e mia moglie, appena mi ha visto, mi ha aggredito verbalmente in preda alla gelosia. Mi accusava di essere stato con la mia amante, una volta smontato dal lavoro». 

A ottobre scorso la vittima, infatti, aveva scoperto della relazione extraconiugale del marito. Il litigio, dalle parole, sempre stando al racconto del tassista, è passato ai fatti: «Mia moglie ha afferrato un bastone e mi ha colpito». Un fatto che spiegherebbe le tumefazioni al volto e alle braccia riportate dal cinquantaduenne. 

«Ne è nata una colluttazione – continua – e io l’ho disarmata. A quel punto lei ha preso un coltello a serramanico che tenevamo in salotto e ha tentato di ferirmi al volto. Mi sono spaventato, nella foga di strapparglielo c’è stato un corpo a corpo, al termine del quale siamo caduti insieme. Io sopra di lei. E’ stato in quel momento che il coltello le è finito nella gola. C’era un lago di sangue e mi sono molto spaventato. Così ho deciso di nascondere il coltello (è stato trovato: leggi qui) e inventare l’aggressione. Ero sotto choc».

Ovviamente, gli inquirenti stanno vagliando con molta cautela questa versione.

L’uomo ha indicato ai carabinieri anche il luogo dove avrebbe nascosto l’arma. Al termine dell’interrogatorio Balboni è stato riaccompagnato nella sua cella in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato. Nei prossimi giorni il fermo dovrà essere convalidato dal giudice dopo l’interrogatorio di garanzia.

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