Bologna, indagato per l'omicidio del padre. Il sospetto. "Gli ha iniettato veleno"

Il 70enne era morto il 4 novembre in circostanze non chiare, dopo essere stato dimesso dall'ospedale Maggiore

Sulla morte stanno indagando i carabinieri

Sulla morte stanno indagando i carabinieri

Bologna, 15 novembre 2018 - Un 38enne è indagato a piede libero per l'omicidio volontario premeditato del padre, 70 anni, morto il 4 novembre in circostanze non chiare, dopo essere stato dimesso dall'ospedale Maggiore di Bologna. L'uomo sarebbe accusato da Procura e carabinieri di aver provocato la morte del padre iniettandogli veleno o farmaci. L'inchiesta è condotta dai carabinieri di Zola Predosa e del Nas, coordinati dal pm Antonello Gustapane.

AGGIORNAMENTO Il figlio 38enne è morto in un incidente

A ottobre il 70enne era arrivato al Maggiore in condizioni critiche. In coma, era stato ricoverato in uno dei reparti di Medicina. nel giro di qualche tempo, però, le condizioni del paziente erano migliorate. La ripresa è sfociata in una possibilità di dimissione, cosa poi avvenuta. Il 4 novembre, un paio di settimane dopo le dimissioni, è sopraggiunta la morte, nella sua abitazione, constatata dal medico legale intervenuto sul posto.

La Procura ha voluto subito fare chiarezza su quel decesso, sul concatenarsi degli eventi che hanno scandito le ultime settimane di vita del 70enne: sabato i carabinieri del Nas sono stati all’ospedale Maggiore per acquisire le cartelle cliniche del paziente, con particolare attenzione alla terapia farmacologica che era stata prescritta.

In casa, infatti, erano stati trovati farmaci e si è cercato subito di capire se potessero o meno aver avuto qualche influenza, nella combinazione e nel quantitativo, nel decesso dell’uomo, fermo restando lo stato di salute complicato già acclarato. Nei giorni scorsi è stata fatta l'autopsia, affidata a un medico legale affiancato dalla tossicologa Elia Del Borrello. La difesa ha nominato come consulente di parte Matteo Tudini. Il possibile movente, di una vicenda che ha ancora molti lati oscuri, sarebbe di natura economica, legato cioè all'eredità del 70enne.

Il figlio, difeso dall'avvocato Alessandro Veronesi, è stato prima sentito come testimone, quindi perquisito. L'uomo è figlio unico e non viveva più con il padre. Ci sarebbe inoltre un esposto da parte di una parente dell'anziano, una cugina dell'indagato che si è costituita come parte offesa, anche per l'accertamento tecnico.

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