Omicidio al veleno, la mamma del killer: "L’odio che ho partorito mi ha tolto l'amore"

Alessandro Leon Asoli, 20 anni, uccise il patrigno e tentò di fare lo stesso con la donna che ora ha scritto una lettera dedicata al marito

Monica Marchioni e il marito Loreno Grimandi

Monica Marchioni e il marito Loreno Grimandi

Bologna, 12 febbraio 2022 - "Mi chiamo Monica Marchioni, sono una persona come tante e una donna come tante che ha visto il suo mondo e i suoi sogni svanire in un attimo senza alcuna ragione. La violenza e il male sono entrati nella mia vita, diventata improvvisamente cronaca nera". Due pagine scritte tutte d’un fiato. Due pagine di rabbia, di enorme dolore per una vita andata in frantumi, distrutta per mano di chi, fino a quell’attimo, aveva ricevuto solo amore. Quello di una madre verso il figlio: Alessandro Leon Asoli, oggi ventenne, in carcere dal 15 aprile per aver avvelenato lei e il patrigno. Monica si salvò per miracolo, il marito Loreno Grimandi, invece fu ucciso dal nitrito di sodio nelle penne al salmone.

Avvelenata dal figlio a Casalecchio, la madre testimonierà assistita dalla psicologa

IL MALE "Ciò che quella notte è successo nella nostra vita – inizia Monica che mai cita il figlio – solo Lollo (il nomignolo del marito, ndr ) e io possiamo saperlo. E voglio gridarlo, anche per lui. C’è stato tolto tutto. Il nostro futuro, l’amore, i sogni, la vita. Tutti quotidianamente ci sentiamo estranei e immuni alla cattiveria, senza macchia e senza peccato e crediamo di non meritare il male. Finché un giorno bussa il buio". Cosa succede?, si chiede la donna. Cosa hai sbagliato? In fondo hai solo amato con la massima profondità, "hai dato tutto perché la tua famiglia crescesse felice, bella e luminosa quasi come una gara con la vita, quasi per dirti ’ce l’hai fatta e questa è la ricompensa’". E ora vivi il tuo orgoglio, "guardalo sbocciare, crescere e un giorno dal tuo orgoglio forse nasceranno altre gioie". Ma quanto è bella la vita! "Ama e non fermarti". Poi, d’improvviso, ecco il male. Ma tu che c’entri con lui? Che c’entri con i figli che uccidono i genitori? "Tu – sussurra Monica – sei al di sopra, la tua famiglia è serena. Con qualche imperfezione come tutti, ma serena nel suo vivere l’amore". Avvelenò la madre e il patrigno. "Voleva cucinare e noi l’abbiamo accontentato"

LOLLO "Mio marito è con me, Lollo è mio marito, non uno di passaggio". I ricordi felici trasudano, le lacrime sgorgano a fiumi. "Era alto 1.65 e si prendeva in giro al mio fianco, mi chiamava stangona. Che ridere io che non sono più di 1.69. Ma eravamo così, scherzavamo, cantavamo, ci facevamo video stupidi come giovani baldanzosi. Eravamo felicissimi". E Monica e il suo Lollo si amavano alla follia con i video e le foto dei momenti felici salvati su mille hard disk. Per non perdere nulla di quell’amore, "non un amore finito, non ci siamo lasciati, non se l’è preso una malattia il mio Lollo". No, chiosa, "me l’hanno portato via brutalmente sotto i miei occhi" e quella scena "è nel mio cervello tutti i giorni, tutte le notti". Un amore, il loro, "maturo, forte e indistruttibile anche sotto qualsiasi tempesta. Mai ci saremmo lasciati".  

L’ODIO Tutto cancellato in un battito di ciglia. Perché un giorno "ha bussato l’accidia, stretta per mano all’odio e me l’hanno portato via". Odio che "io ho messo al mondo, ho dispensato amore a lui, ho costruito i binari per la sua vita perché fosse felice per sempre e il mio orgoglio è cresciuto". Per questo "a me non succederà nulla mai, anzi un giorno saremo orgogliosi di lui, Lollo e io". Il finale è un crescendo di dolore e strazio. Ma il nome del figlio, mai pentito e più visto dal giorno della tragedia, non viene mai sputato fuori. "L’ho cresciuto dando tutta me stessa, con amore, perché abbia sani esempi di armonia, come in tutte le famiglie normali. C’è stato tolto tutto, la nostra vita non tornerà più. Io sono morta quella notte insieme a mio marito, al mio amore grande, perché lui – dice con rabbia rivolta al ventenne accusato di omicidio e tentato omicidio – sa che non ho più nulla dentro da quella maledetta sera". Nulla per cui sorridere e con la voglia di sognare assassinata. "Perché questo, e solo questo, è l’abisso nel quale sono stata gettata". Infine il dolcissimo saluto: "Addio Lollo, mio amore grande".  

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