Omicidio a Bologna, ucciso a coltellate in via Larga. L'ombra della droga

Il corpo di un ragazzo di 25 anni ritrovato in una pozza di sangue. Indagini nel mondo dello spaccio: sembra un regolamento di conti, aveva le gambe legate

Bologna, 13 luglio 2022 - Nudo, riverso a terra con le gambe legate, immerso in una pozza del suo sangue. Sembra proprio un contesto da regolamento di conti, forse (ma si tratta solo di una delle ipotesi) legato a questioni irrisolte nell’ambiente dello spaccio di stupefacenti. Al momento però rimane ancora un giallo il ritrovamento del cadavere di un ragazzo sui 25 anni, presumibilmente nordafricano, con ferite d’arma da taglio in più punti, avvenuto ieri mattina attorno alle 5.45 all’interno di uno stabile dismesso di proprietà delle Ferrovie dello Stato, in via Larga, quartiere San Donato che già si affaccia sul Pilastro. Così come non è stato ancora chiarito il movente del gesto, allo stesso modo non è stato per il momento dato ufficialmente un nome alla giovane vittima, brutalmente assassinata.

Aggiornamento Arrestato il presunto killer

L'edificio abbandonato in via Larga (foto Schicchi)
L'edificio abbandonato in via Larga (foto Schicchi)

L’allarme ai soccorsi è stato dato da una ragazza che però sanitari e militari, una volta arrivati sul posto, non hanno trovato. Più tardi stata individuata. Potrebbe trattarsi di un testimone chiave per ricostruire l’accaduto. In tutto l’edificio, c’era soltanto il giovane uomo riverso a terra, morto. Sul suo corpo nudo, diverse ferite da taglio, ma l’arma non è stata ritrovata. Le gambe erano legate, evidentemente per impedirgli di fuggire e ribellarsi durante la feroce aggressione.

Tutto il resto dello stabilimento era deserto. Nelle varie stanze, solo evidenti segni di bivacco. Le indagini sono portate avanti dal Comando provinciale dei carabinieri, agli ordini del colonnello Rodolfo Santovito, con il Nucleo investigativo, i militari della Compagnia Bologna centro e la Scientifica del Reparto operativo di Bologna. Il pm che coordina il loro lavoro è la dottoressa Anna Cecilia Maria Sessa.

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I rilievi della Scientifica sono risultati particolarmente complessi, anche perché l’area dismessa delle Ferrovie in cui è stato trovato il cadavere è enorme. Questa infatti comprende diversi edifici – di cui quello principale, che un tempo ospitava alcuni uffici e in cui ieri è stato trovato il cadavere, molto ampio – completamente abbandonati al degrado in una zona delimitata soltanto dai binari del treno e, al di là di questi, da un fazzoletto verde piuttosto incolto. Inoltre, date queste caratteristiche che rendono l’area dismessa particolarmente strategica per chi non vuole farsi notare, nell’ex stazione di smistamento merci pernottano spesso persone che vi si introducono illegalmente per trovare riparo. Da qui gli evidenti segni di bivacco, completi di sporcizia e rifiuti che potrebbero fungere da ostacolo ai rilievi della Scientifica.

Per di più, è al vaglio la dinamica della violenta aggressione: tracce di sangue sono state trovate anche all’esterno della struttura. Potrebbero essere della vittima, come è probabile, ma pure dell’aggressore o degli aggressori. Chiarezza su questo aspetto potranno fare soltanto gli esami ematici già avviati.

Per quanto riguarda l’identificazione della vittima, i carabinieri sono al lavoro: l’età pare sia appunto attorno ai 25 anni e la nazionalità nordafricana, stando alle prime ricostruzioni, cui sta collaborando anche la Polfer, dato che quella zona è pertinenza di questo reparto delle forze dell’ordine e da tempo gli agenti della polizia ferroviaria monitorano la situazione nell’ex stazione Bologna San Donato. Anche di recente sono stati eseguiti controlli nell’edificio e identificato alcuni occupanti: si trattava di magrebini, molti dei quali con precedenti per spaccio. Da qui il sospetto di un contesto legato agli stupefacenti anche per il movente dell’assassinio. Tutte queste informazioni sono state messe a disposizione dei militari dell’Arma, che ora stanno indagando: la speranza è che diano a breve un nome e un cognome certi a quel giovane corpo trovato straziato e senza vita, abbandonato in mezzo alla sporcizia e al degrado.

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