Omicidio via Larga a Bologna, cambiano le accuse: favoreggiamento per uno degli indagati

Due restano in carcere con l’accusa di omicidio volontario. E martedì in aula compariranno i testimoni oculari

Bologna, 22 luglio 2022 – Servirà un incidente probatorio per cristallizzare le prove: cinque ricordi di testimoni tunisini che avrebbero assistito alla parte finale del delitto o comunque che gravitavano in quella zona.

Omicidio a Bologna, indagini in via Larga
Omicidio a Bologna, indagini in via Larga

L’udienza è fissata per la prossima settimana (il 26 alle 9.30) nell’aula bunker della Dozza dove si cercherà di stringere ancor di più il cerchio sull’atroce omicidio di un ventenne marocchino nella notte tra l’11 e 12 luglio, per il quale sono stat e fermate a Ventimiglia tre persone . In aula compariranno la ragazza che diede il primo allarme la mattina del 12 quando scoprì il cadavere del ventenne seviziato, legato e finito con decine di coltellate. Con lei anche quattro connazionali tunisini che da tempo gravitavano attorno all’edificio di via Larga dove è stato commesso l’orrore .

E se Attia Hamza, 19 anni senza fissa dimora, e Mohamed Waz, 20 anni con precedenti, restano in carcere con l’accusa di omicidio volontario, per Hosni Nafzaoui, 22 anni, dopo la mancata convalida del gip di Imperia di sabato e il ritorno in libertà, è cambiata l’imputazione come confermato dall’avvocato Antonio Gambetti. Non più quella ben più grave di omicidio, bensì la Procura ora ipotizza un favoreggiamento con gli altri due. Secondo gli inquirenti, il movente dell’estrema violenza sarebbe riconducibile a problemi di spartizione del bottino di un furto in Riviera. Ma l’indagine non è ancora conclusa, è caccia ad eventuali altri complici.

 

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