Omicidio Zola Predosa, l’infermiere al pm. "Diedi al figlio 8 fiale di farmaci"

Atropina e adrenalina dopo il primo ricovero. "Pensavo che fosse un medico e sapessa gestirlo"

Francesco Masetti con il padre Antonino

Francesco Masetti con il padre Antonino

Zola Predosa (Bologna), 5 dicembre 2018 - Ha ripercorso per filo e per segno la loro amicizia, dal 2002 a oggi. L’attività sulle ambulanze, nell’associazione di volontariato e i rapporti fino a pochi giorni prima della morte di Francesco Masetti, 38 anni, il 21 novembre. Compresa quella cessione di otto fiale di farmaci salvavita – adrenalina e atropina – che gli sono valsi l’iscrizione per omicidio e peculato per la morte del padre dell’amico, Antonino Masetti, 70 anni, il 4 novembre a Zola Predosa.

A chiedere di essere sentito dagli inquirenti era stato lui, l’infermiere 57enne di un ospedale di provincia, che diede quei farmaci dopo il ricovero del 70enne al Maggiore. «Francesco mi chiamò dopo il ricovero del padre e mi disse che gli servivano dei farmaci salvavita che avrebbe usato in caso di una nuova crisi del 70enne, in quanto medico», ha detto ieri l’infermiere al pm Antonello Gustapane, al Nas, alla polizia stradale e alla tossicologa Elia Del Borrello, assistito dal legale Guido Magnisi.

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Ai carabinieri nei giorni scorsi l’infermiere aveva ammesso di aver fornito medicinali a Francesco Masetti e da qui l’accusa di peculato. Un gesto fatto, aveva detto subito, perché credeva – come il resto del mondo – che Francesco fosse un medico e che sapesse manovrare quei farmaci. I primi riscontri tossicologici sul corpo del 70enne hanno messo in luce la presenze di benzodiazepine, ma si attendono gli esiti completi, per chiarire le cause della morte, così come l’inchiesta della Stradale deve stabilire se quello di Francesco sia stato un suicidio o un tragico incidente.

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Secondo Magnisi il cliente  ha fatto una «ricostruzione precisa e articolata in un ambiente molto sereno» tanto che gli avrebbero detto che «se non ci saranno novità, la cosa è chiarita, e di riprendere a lavorare». Ieri la difesa dell’infermiere ha fornito anche tabulati già peritati che Magnisi rietiene «esaustivi», ma la perizia tecnico-informatica prenderà il via domani. Anche la nipote dell’anziano che ha dato il via alle indagini con il suo esposto nelle scorse ore ha nominato un legale come parte offesa.

 

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