Bologna, 14 settembre 2023 – Ancora una morte sul lavoro, questa volta all’aeroporto Marconi di Bologna. Il tragico infortunio (video) è avvenuto questa notte: Alfredo Morgese, che stava lavorando al rifacimento del manto stradale di uno dei raccordi della pista di atterraggio è rimasto schiacciato da un camion della sua stessa ditta, che stava manovrando probabilmente in retromarcia, ed è morto. L’area è già posta sotto sequestro e sono partite le indagini.
Le operazioni di riasfaltatura della pista rientravano in una serie di lavori programmati per la manutenzione dello scalo bolognese. L’incidente fatale è successo intorno alle 3 di notte: Alfredo Morgese, dalle prime informazioni, era italiano e aveva 52 anni; lavorava per la Fondovalle Frantoio, un’azienda della provincia di Modena (che ha la sede operativa a Marano). Morgese aveva una lunga esperienza: da 14 anni era impiegato nella stessa ditta, che aveva vinto l’appalto per la manutenzione della pista. Alla guida del mezzo che l’ha schiacciato c’era un collega della stessa azienda.
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Sciopero generale
Cgil, Cisl e Uil hanno indetto per lunedì 18 settembre sciopero di quattro ore di tutto il sito dell’aeroporto Marconi e del settore dell’edilizia e inoltre si ferma tutta la città per uno sciopero di 2 ore, di tutti i settori pubblici e privati, in concomitanza con la manifestazione prevista in aeroporto a partire dalle 10.
La dinamica di questa tragedia – denuncia la Filca Cisl Emilia Centrale – è molto simile a quella dell'infortunio che il 4 agosto 2021 costò la vita a un lavoratore dipendente della stessa impresa, impegnato in cantiere in provincia di Parma: anche in quella occasione il lavoratore era stato schiacciato da un macchinario mentre stava facendo manutenzione. “Se in un'azienda avvengono due infortuni mortali quasi fotocopia in poco tempo significa che in quell'azienda ci sono gravi problemi di sicurezza”.
“Ci chiediamo – aggiunge Usb Bologna – se vi fosse sufficiente personale presente al momento e adeguatamente addestrato alle operazioni, se i mezzi utilizzati fossero pienamente funzionanti, se i tempi di lavorazione fossero ‘velocizzati’ o meno. Tutti elementi che nel mondo degli appalti fanno la differenza tra la vita e la morte dei lavoratori”
Il dolore dell’aeroporto
"Aeroporto di Bologna esprime profondo dolore per il tragico episodio e la propria vicinanza ai familiari e ai colleghi della vittima, un autista italiano cinquantenne. La società fornirà la più ampia collaborazione alle autorità per fare luce sull'accaduto”, scrive in una nota il Marconi.
Le indagini
Subito dopo la trageda , sono arrivati nell’area dove è accaduto l’infortunio sul lavoro la Polaria, il 118 con ambulanza e automedica e la Medicina del lavoro, per i rilievi. L’area è stata sottoposta al sequestro e sono stati ascoltati i colleghi della vittima presenti al lavoro questa notte, a cominciare dall’uomo che era alla guida del camion che ha travolto la vittima.
Il sindaco: accertare le responsabilità
“A nome mio e della città esprimo il più profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia e ai colleghi dell’operaio che ha perso la vita all’Aeroporto Marconi di Bologna. E’ l’ennesimo episodio di morte sul lavoro che si verifica nel nostro Paese – scrive il sindaco di Bologna, Matteo Lepore –. Le autorità competenti accerteranno ora le responsabilità per questo episodio. Ma occorre l’attenzione e l’impegno di tutti affinché questa piaga cessi, con maggiori investimenti sulla formazione e la sicurezza sul lavoro e lavorando sia a una nuova cultura del lavoro sicuro sia all’innovazione tecnologica nei dispositivi di prevenzione”.
“Il fatto che lavorasse da 14 anni per la stessa ditta è un ulteriore elemento di attenzione – sottolinea Sergio Lo Giudice, delegato del Sindaco al Lavoro per Comune e Città metropolitana – perché non si trattava di un precario né di un dipendente di un’azienda in sub appalto. Aveva una lunga esperienza e questo ci dice che l’attenzione non è mai abbastanza alta”.
Una lunghissima scia di sangue
Quello di oggi, a Bologna, è solo l’ennesimo incidente mortale sul lavoro che sta martoriando l’Italia. Sempre stamattina, in provincia di Napoli, un operaio di 44 anni è deceduto precipitando da un tetto sul quale stava installando pannelli fotovoltaici. Ieri tre uomini hanno perso la vita in una fabbrica di esplosivi di Casalbordino. Ed è ancora aperta la ferita collettiva per la morte dei cinque operai che stavano lavorando sul binario del treno a Brandizzo, nel Torinese.
Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil se la prende con le regole delle sicurezze di molti cantieri: “Questi incidenti sono spesso omicidi, impera una logica iperliberista”.