Operazione "decoro" tra i palazzi di San Biagio

Massiccio intervento straordinario di polizia locale ed Hera per raccogliere rottami e masserizie abbandonati fra i condomini Acer: tonnellate di rifiuti.

Operazione "decoro" tra i palazzi di San Biagio

Rottami e masserizie raccolti tra i condomini Acer di San Biagio

Sedili di automobili e suppellettili, gomme di autovetture e mobili. Hanno trovato di tutto le quindici persone impegnate a Casalecchio nell’operazione "Decoro a San Biagio". "Realizzata – rivela Paolo Nanni, assessore ai Lavori pubblici della cittadina sul Reno – con l’intervento del personale della Polizia locale Reno Lavino, in collaborazione con carabinieri e polizia, i funzionari di Acer ed Hera, l’operazione ha portato all’identificazione e alla rimozione di almeno quattro auto veicoli abbandonati e senza assicurazione, di un numero imprecisato di motorini e scooter e di tonnellate di rifiuti. Tanti i controlli effettuati sulle residenze. L’intervento proseguirà nei prossimi giorni".

Sotto la lente e la ramazza del Comune sono finite soprattutto le case Acer che a San Biagio si affacciano sulla via centrale di San Biagio, la via Pietro Micca che collega la Porrettana al centro sportivo Allende. "Stecca per stecca – racconta l’assessore Nanni – stiamo setacciando tutto questo comparto di San Biagio. La situazione era insostenibile". Una situazione nota anche ai tanti casalecchiesi che abitano in questa zona di San Biagio e che periodicamente denunciano all’amministrazione comunale e al Carlino gli episodi di degrado e di abbandono di rifiuti di ogni genere.

Una situazione finita al centro delle polemiche elettorali della primavera scorsa. Nel corso di un faccia a faccia tra i quattro candidati sindaco, Matteo Ruggeri, eletto sindaco al ballottaggio del 24 giugno scorso, tirò in ballo il suo ex compagno di partito Saverio Vecchia (ex assessore ai Servizi sociali e in quest’ultima competizione passato a sostenere Dario Braga, candidato sindaco dei civici) per aver collocato in quelle case Acer i nomadi che stavano nel campo di via Allende.

Nicodemo Mele