Opificio Golinelli Bologna, ecco G-factor. Un incubatore per le start up

Il taglio del nastro dell’incubatore-acceleratore di 5.000 metri quadrati della fondazione

Il taglio del nastro di G-Factor all'Opificio Golinelli

Il taglio del nastro di G-Factor all'Opificio Golinelli

Bologna, 25 febbraio 2019 - La scintilla di un altro inizio. Oggi viene inaugurato G-Factor, l’incubatore-acceleratore di 5000mq della fondazione Golinelli. Marino Golinelli taglia il nastro (FOTOe si apre ufficialmente la nuova struttura, firmata da diversigheristudio di Simone Gheduzzi, che ospiterà anche, in alcuni spazi, il Competence center Bi-Rex (Big Data Innovation & Research EXcellence) di industria 4.0 e Crif.

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La struttura accoglierà già dalle prossime settimane le 9 start-up selezionate tra i 124 progetti che hanno partecipato alla Call for Ideas e Start-up first edition 2018 life science innovation, il primo bando di G-Factor per il quale, nell’ambito di un programma pluriennale, è stato stanziato 1 milione di euro. “Con questa giornata la fondazione gira pagina- commenta Andrea Zanotti, presidente fondazione Golinelli-. Non si può aspettare due lauree e tre master per iniziare a fare impresa. È giusto unire il sapere con il saper fare”.

“Il nostro ruolo è quello di pensare al futuro delle nuove generazioni- sottolinea il fondatore Marino Golinelli, che sale sul palco commosso e accompagnato da alcuni bambini-. Il futuro ha bisogno di supporto e da parte mia non mancherà anche sul piano concreto per far si che conoscenza e cultura costruiscano un mondo vivibile più equo e democratico”. "Saremo noi stessi soci di minoranza di alcuni progetti di business" specifica Antonio Danieli, direttore generale della Fondazione e CEO di G-factor.

Presenti all’inaugurazione anche il sindaco di Bologna Virginio Merola, Domenico Bambi Presidente consorzio pubblico privato Bi-rex, Palma Costi della Regione e Francesco Ubertini, magnifico rettore Università di Bologna che dichiara: “Avere delle istituzioni importanti e presenti affiancate da una buona università non bastano, bisogna che tutti questi soggetti lavorino insieme per gli stessi obiettivi”. Nonostante nessuna delle start up selezionate arrivi da Bologna, ai blocchi di partenza di questa avventura si trovano diverse realtà imprenditoriali innovative e all’avanguardia.

Le 9 start-up scelte sono: Biocompatibility Innovation (Padova): un team di tre soci che ha sviluppato un procedimento chiamato FACTA, in grado di umanizzare i tessuti utilizzati per la fabbricazione delle protesi valvolari biologiche, prolungando la durata delle valvole cardiache. BionIT lab (Lecce): 12 giovani ingegneri hanno creato un arto bionico dalle prestazioni inedite. Adam’s Hand consente con un solo motore di muovere tutte le dita adattandosi alla forma degli oggetti impugnati. Risulta quindi più semplice rispetto alle altre protesi attualmente in commercio. ComplexData (Milano): Spin off Università di Milano, combattono i tumori con l’intelligenza artificiale. Hanno sviluppato una piattaforma altamente innovativa, Ariadne, per stimare il rischio di sviluppare un tumore secondario o metastasi utilizzando l’IA. Allo stesso modo identifica in tempi più brevi i farmaci maggiormente efficaci. 

Diamante srl (Università degli studi di Verona): un  gruppo di lavoro eterogeneo e bilanciato per quanto riguarda le competenze, produce kit diagnostici utilizzando una tecnologia pionieristica basata su nanomateriali. la produzione di nanoparticelle basate su virus vegetali modificati sono utilizzati per diagnosticare malattie autoimmuni. EnGenome (spin off Università di Pavia): spin off dell’Università di Pavia, eVAI è la piattaforma cloud sviluppata da enGenome per supportare i medici genetisti nella diagnosi di malattie ereditarie a partire dal sequenziamento del DNA. Attualmente il loro software in uso in 25 laboratori.

Genoa Instruments (Spin off istituto italiano di tecnologia di Genova):  Spin off istituto italiano di tecnologia di Genova si propone di fornire strumenti per studiare l’infinitamente piccolo. Hanno prodotto un modulo ottico capace di offrire una super-risoluzione spaziale e temporale. Solo ieri erano in Giappone a presentarlo. HIPatch (Università degli studi di Pavia): producono con stampanti 3D biomateriali intelligenti utilizzabili in campo farmaceutico che possono essere realizzati in forme, dimensioni e spessori adattabili alle esigenze del singolo paziente. Holey (Roma, team indipendente): il team indipendente romano ha realizzato una soluzione innovativa in grado di creare tutori ortopedici su misura con uno scanner e una stampante 3D. Relief (spin off scuola superiore Sant’Anna): spin off della scuola superiore Sant’Anna, sviluppano e commercializzano dispositivi miniaturizzati per il trattamento a carico del sistema urinario.

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