
Francesco Sassone (FdI)
Le opposizioni non ci stanno. Di fronte al bilancio del Comune a un anno dall’introduzione dei controlli per la Città 30, qualcuno guarda al dato (basso) delle sanzioni e al fatto che le statistiche vengano mostrate da chi del provvedimento ne ha fatto una bandiera. A partire da Fratelli d’Italia: "Lepore vive su Marte e dei dati fornisce una lettura parziale, finalizzata a dire come la Città 30 sia la panacea di ogni male – sferza Francesco Sassone, consigliere regionale –. Lo sanno tutti che a Bologna il calo dei sinistri e dei mortali, un obiettivo di tutti, non è dovuto alla misura, bensì ai cantieri. È notorio che i 30 non li faccia nessuno e questo è confermato confrontando i dati di inizio Città 30 con la media annuale: nelle prime due settimane, con controlli serrati della Locale, si registrava -21% di incidenti totali, -18,2% di quelli con feriti, -24,4% senza feriti. Quando i controlli ci sono i sinistri calano, quando non ci sono come ora nulla cambia. Lepore smetta di prendere in giro i cittadini, lasci le Zone 30 dove ce n’è davvero bisogno. Domani mattina invitiamo i bolognesi a firmare al nostro gazebo in piazza Galvani (per promuovere il referendum consultivo, ndr): fermiamo questa follia". "Dubitiamo che i risultati siano legati alla semplice apposizione dei cartelli con il limite dei 30 – aggiungono dal gruppo di FdI in Consiglio –. Al contrario, c’è esasperazione per la paralisi dovuta ai cantieri".
Anche il resto del centrodestra attacca. Per Nicola Stanzani (Forza Italia) è "davvero curioso che il Comune continui a pubblicare con frenesia dati che non hanno alcun valore statistico, visto che le fonti riportate sono il Comune stesso, la Locale, Tper e l’Ausl, cioè enti che non rappresentano fonti ufficiali, né oggettive". "Strano che nemmeno l’Osservatorio regionale per la sicurezza stradale venga consultato, visto che ora c’è un presidente fidato – insiste Stanzani –. Speriamo che ci sia davvero una diminuzione di incidentalità a Bologna, anche se tutto si può dire tranne che sia correlata con l’inesistente misura, visto che nella Bologna iper congestionata dai cantieri andare a 30 è diventato una chimera".
"La Città 30 non esiste: c’è solo nei proclami di Lepore, non nella realtà – aggiunge Matteo Di Benedetto (Lega) –. Anche per questo, siamo convinti che sia una scelta da rivedere e andiamo avanti con il referendum".
"Siamo contenti che il numero di incidenti sia calato, ma emerge che l’amministrazione ha abbassato i limiti di velocità e non fa nulla o quasi per farli rispettare", chiude Gian Marco De Biase (Gruppo misto).
fra. mor.