
"Cimitero monumentale e storico". E’ il riconoscimento che ha ottenuto il cimitero comunale di via Castelfranco di San Giovanni in Persiceto. Ed è stato inserito fra i 22 cimiteri storici e monumentali dell’Emilia Romagna ottenendo contributi regionali per progetti di valorizzazione. Il Comune ha infatti recentemente partecipato a un bando emesso dalla Regione che ha lo scopo di riconoscere e valorizzare questi "luoghi di memoria" e ha ottenuto il riconoscimento. Ma non solo, perché l’amministrazione comunale ha ricevuto, sempre dalla Regione, un finanziamento di 4000 euro a sostegno di attività di promozione culturale.
"Quello di Persiceto – spiega il sindaco Lorenzo Pellegatti – è uno dei 22 cimiteri dell’Emilia Romagna ammessi al prestigioso riconoscimento. Ed è uno dei quattro del Bolognese, assieme alla Certosa di Bologna, al Cimitero del Piratello di Imola e a quello di Medicina". E il primo cittadino continua: "Spesso si pensa ai cimiteri come luoghi unicamente deputati a conservare la memoria dei propri cari. Ma ad uno sguardo attento possono raccontare anche la storia e la cultura di una comunità". Il cimitero di San Giovanni in Persiceto fu realizzato nel 1785, precedendo nel tempo sia la Certosa di Bologna (1801) sia l’editto napoleonico (1804) che impose la sepoltura dei morti fuori dalle mura.
"A testimonianza di questa lunga storia – aggiunge Pellegatti – il cimitero di Persiceto conserva al suo interno diverse tombe monumentali di pregio artistico che l’amministrazione comunale intende valorizzare, promuovendone la conoscenza ai cittadini e non solo". Nell’ambito delle attività di valorizzazione del cimitero del capoluogo, il Comune ha promosso il progetto ‘Le guide di pietra’, con l’obiettivo di organizzare eventi e visite guidate. Dopo la presentazione, che si è tenuta di recente, nel teatro comunale del libro ‘Parlano ancora. I Sepolcri di Persiceto’ di Maurizio Garuti (edizioni Minerva 2023), ieri pomeriggio si è tenuta la visita guidata nell’ambito del ciclo "VisitPersiceto" dal titolo ‘Personaggi, fatti e simboli che ancora parlano’.
Pier Luigi Trombetta
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