"Ora ’raddrizziamo’ il Reno"

Indagini in corso sulla grande frana di Marano per sistemare il letto del fiume

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Sono passati due anni dalla rovinosa frana che a marzo 2018 colpì la frazione di Marano, nel comune di Gaggio Montano. Un evento che ha comportato la chiusura al traffico per mesi di quella che un tempo era la vecchia Statale Porrettana SS64, con grosse difficoltà per gli esercizi commerciali e gli abitanti dei paesi limitrofi. Oggi il tratto, divenuto di competenza comunale dopo l’apertura nel 2014 della variante a scorrimento veloce limitrofa, è nuovamente aperto e in sicurezza. Nonostante ciò, sono in corso gli accertamenti per permettere il consolidamento definitivo e la risistemazione del fiume Reno nella sua sezione originaria.

Il sindaco di Gaggio Maria Elisabetta Tanari fa il punto della situazione: "Il consolidamento era stato ufficialmente annunciato nel dicembre 2018 durante l’incontro con l’ex assessore Paola Gazzolo. Tale proposito – prosegue il Sindaco di Gaggio – è stato poi ribadito e meglio dettagliato durante la consultazione di frazione avvenuta agli inizi di gennaio 2020 assieme ai cittadini. Nell’incontro è intervenuto il dottor Claudio Miccoli, dirigente dell’ex STP (Servizio Area Reno e Po di Volano) annunciando che fino a settembre saranno condotte indagini di profondità e verifica geomorfologica. Attraverso una serie di rilievi sarà possibile rimodulare la scarpata di accesso al fiume per ricollocarla in sezione all’alveo che risulta ancora un po’ ristretto dal terreno franato. Una volta conclusa la raccolta dei dati, si procederà a un progetto che condurrà alla sistemazione definitiva della frana dal 2021 al 2022". Si inizia quindi a intravedere la fine di una vicenda che ha causato enormi disagi agli abitanti della zona, costretti già nel 1996 a far fronte a un episodio simile.

"Queste notizie – conclude Tanari – sono importanti per noi e per tutta la frazione. Se due anni fa non fossimo intervenuti prontamente assieme alla Regione e all’Unione dei Comuni, le attività commerciali sarebbero collassate e tante persone sarebbero state costrette a trasferirsi. Oggi la frana è in sicurezza ma questo non basta: dobbiamo essere sicuri che quel tratto di terreno non possa causare in futuro gli stessi problemi del passato, Marano non può più permettersi episodi simili".

Rico Fanti

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