Orco in tribunale, abusò per anni delle tre figliastre

Da una ebbe anche una figlia, l'uomo sarebbe il padre della bambina che ha nove anni ed è in affidamento temporaneo

La vittima oggi ha quarant'anni

La vittima oggi ha quarant'anni

Bologna, 7 luglio 2016 - È accusato di aver stuprato per anni la figliastra, tanto da aver avuto con lei una bambina che oggi ha nove anni. Una storia terribile quella che, iniziata in un paese della provincia tanti anni fa, è approdata l’altro giorno in tribunale, dove si è celebrata davanti al collegio dei giudici presieduto da Roberto Giovanni Mazza la prima udienza che vede alla sbarra per violenza sessuale un uomo di 70 anni. Un padre padrone che da metà anni ’80 al 2013 avrebbe abusato non solo della figliastra oggi quarantenne, con cui ebbe la bambina, ma anche delle due sorelline, che ora hanno 43 e 38 anni. All’epoca le tre bambine, tutte figliastre dell’uomo, avevano dagli 8 ai 12 anni e le violenze avvennero nel clima di soggezione fisica e psicologica che l’orco aveva instaurato in casa, assoggettando anche la moglie.

Il settantenne, però, a processo risponde solo delle violenze nei confronti della quarantenne, perché è l’unica rimasta sempre in casa e costretta così a subire le vessazioni fino al 2013. Le altre due, invece, se n’erano andate, perciò le violenze si sono interrotte tanti anni fa: dunque i (presunti) reati, pur così gravi, dopo tanti anni si sono prescritti.

In paese nessuno sapeva la verità perché l’uomo aveva detto a tutti di essere il nonno della bambina. Nonostante quella versione falsa, però, qualche diceria circolava lo stesso nella cittadina di provincia e così i carabinieri iniziarono a indagare. Fu così che venne fuori il terribile segreto di quella casa. La bambina nel frattempo è stata allontanata ed è stata data in affidamento temporaneo dal Tribunale dei minori, mentre il pm Augusto Borghini ha trascinato davanti ai giudici il nonno-orco. Nell’udienza il comandante della stazione dei carabinieri del paese ha ricostruito passo passo la genesi e lo sviluppo delle indagini, decollate grazie alle intercettazioni ambientali nella casa, da cui emergeva appunto il clima di terrore instaurato dall’uomo.

Un clima talmente pesante che la quarantenne, sentita in aula a porte chiuse, ha ritrattato le accuse, sostenendo che i rapporti con il padre erano consenzienti e la nascita della bambina fu voluta. Una versione ritenuta falsa dagli inquirenti e smentita dalle intercettazioni ambientali, che hanno evidenziato le pressioni del settantenne sulla figliastra. Le altre due sorelle, invece, hanno confermato tutto, proprio perché ormai lontane dal contesto familiare. Il delicato processo è stato rinviato a dopo l’estate.

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