CHIARA GABRIELLI
Cronaca

"Ospiti disabili maltrattati". Verso la sentenza

Villa Donini, accuse per 16 operatori. La difesa: "Battute scambiate per minacce: frasi e gesti vanno considerati in quel contesto difficile"

Sulla vicenda di Villa Donini hanno indagato i carabinieri di Molinella e i Nas di Bologna (foto d’archivio)

Sulla vicenda di Villa Donini hanno indagato i carabinieri di Molinella e i Nas di Bologna (foto d’archivio)

Accuse di maltrattamenti fisici e psichici ai disabili ospiti del centro Villa Donini di Budrio, va avanti il processo con rito abbreviato a carico di 15 operatori, mentre una operatrice ha patteggiato. L’udienza è stata rinviata al 3 luglio, quando è prevista anche la sentenza. Ieri, davanti al giudice Andrea Romito, pm Manuela Cavallo, la difesa ha portato avanti la tesi per cui frasi e gesti al centro dell’inchiesta sarebbero stati fraintesi, sottolineando che una valutazione corretta dei fatti non può prescindere dal contesto della struttura, molto difficile, delicato e particolare. La difesa ha sottolineato anche che una battuta può essere stata scambiata per una minaccia, allo stesso modo una frase pronunciata in un contesto tranquillo può essere stata presa per un’offesa. Oltre a questo, la difesa ha messo in luce che gli operatori coinvolti sono sempre stati considerati dei professionisti, prima di questa vicenda, e hanno fatto notare che nessuno dei parenti degli ospiti si era mai lamentato.

Nella struttura, erano state disposte le intercettazioni ambientali, da cui erano emerse frasi choc come "Se non la smetti di frignare ti prendo a martellate sulle tempie finché non stai zitto". All’inizio erano dodici gli operatori sanitari indagati, a seguito dell’inchiesta di due anni fa dei carabinieri di Molinella e dei Nas di Bologna, che erano stati sottoposti alla misura dell’interdizione per un anno dalla professione. Poi, il numero degli indagati era salito a 16. La struttura, privata e gestita dalla cooperativa Dolce – estranea alla vicenda – da fiore all’occhiello del territorio era passata in poco tempo a essere definita come una "casa degli orrori". Tutti quelle ferite ed ecchimosi che i parenti notavano sugli ospiti appaiono, dunque, molto di più di cadute accidentali come veniva riferito dagli operatori sanitari all’epoca: stando alle carte dell’indagine, solo nel 2022 si erano resi necessari 83 accessi al pronto soccorso per lesioni di vario tipo riportate dagli ospiti della Rsa. La vicenda era venuta alla luce quando un cittadino aveva ripreso una operatrice sanitaria che, trasportando un disabile in carrozzina, lo picchiava con violenza sul capo. A quel punto erano state disposte le intercettazioni telefoniche e video ambientali. Operatori che afferrano al collo pazienti e gli dicono che "se non riescono a deglutire da soli allora si soffocheranno", disabili trascinati per un braccio, ma anche pazienti, inquadrati dalle videocamere piazzate dai carabinieri, lasciati seminudi a terra e insultati "Li devi intimidire questi str... Finché non li hai intimiditi continueranno a romperti le p...". L’ordinanza del gip Sandro Pecorella aveva evidenziato anche come alcuni operatori tendessero a somministrare calmanti agli ospiti.

"Si comprende come gli indagati – aveva concluso il gip – abbiano ripetutamente minacciato e maltrattato i pazienti, persone del tutto incapaci di difendersi. Si evidenzia inoltre come siano molteplici gli operatori che mettevano in essere queste condotte vessatorie, tanto che sembrerebbe che tale clima lavorativo venisse accettato e ritenuto ‘lecito’ tra i dipendenti della struttura".