Ospizio-lager, la Cassazione conferma la condanna a Vanes

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Imbottire gli anziani ospiti della residenza per la terza età in cui sono ricoverati con maxi dosaggi di sedativi e psicofarmaci configura il reato di maltrattamenti e quello di lesioni, anche gravi, se ci sono conseguenza sulla già malferma salute dei poveri pensionati. Così è stata confermata dalla Cassazione la condanna a sei anni e otto mesi di reclusione nei confronti di un ex infermiere, Dani Vanes di 70 anni, gestore di una casa famiglia per anziani a San Lazzaro e accusato di maltrattamenti" e lesioni personali nei confronti di alcuni ospiti della struttura ai quali somministrava "farmaci ad azione psicotropa in modo abnorme al fine di ridurre" i poveretti "in uno stato di costante torpore".

Almeno due le vittime nella struttura ‘Il Fiore’ e per il quale Dani Vanes è stato anche condannato a risarcire le parti civili costituitesi nel processo, come lo Spi Cgil di Bologna e il Comune di San lazzaro, oltre ai familiari degli anziani. Si tratta del pensionato Dante Luppi messo "in pericolo di vita per effetto della massiccia somministrazione di psicofarmaci" che gli avevano causato una "grave intossicazione che se non interrotta avrebbe condotto all’aggravarsi delle condizioni generali, determinando la morte". Poi c’è il caso di Luciano Tunesi, anche lui ricoverato presso ‘Il Fiore’. Nei suoi confronti, Dani Vanes è colpevole di aver ignorato l’indicazione proveniente dal medico interno della struttura "secondo il quale sarebbe stato necessario il ricovero in ospedale" In primo grado Vanes aveva ricevuto una condanna più grave, pari a otto anni di reclusione.

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