Bologna, 10 maggio 2022 - Uno dei componenti della P38 ha già un nome e un cognome. Si tratta di un ventisettenne, originario di fuori regione, che per un periodo ha vissuto a Bologna. Nessun legame, al momento, è emerso con gli ambienti antagonisti cittadini, al di là della frequentazione recente dell’ex Centrale del latte, affidata dal Comune nel 2019 a Crash, dove la band si è esibita il 22 aprile scorso. A mettere questo primo punto fermo, nel giorno in cui ricorre il quarantaquattresimo anniversario dal ritrovamento del corpo di Aldo Moro in via Caetani, nell’inchiesta che vede già indagati, da ignoti, i membri del gruppo che inneggia alle Brigate rosse, è stata la Digos di Bologna, che collabora nell’inchiesta condotta dai colleghi di Reggio.
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Il caso della band è scoppiato proprio a Reggio, dopo che i P38 si sono esibiti, lo scorso primo maggio, al circolo arci Tunnel. Un’esibizione decisamente fuori luogo, che ha fatto sì che il gruppo si facesse conoscere ben oltre la sua nicchia di estimatori d’area. E non c’è voluto molto perché i testi delle canzoni, dai titoli più che evocativi (‘Renault’, ‘Nuove Br’, ‘Primo comunicato’) passassero dai banchi della politica, con prese di posizione di condanna bipartisan, ai tavoli della Procura, prima di Reggio e Pescara, poi di Bologna. Proprio su disposizione dell’autorità giudiziaria reggiana ieri sono state chiuse le pagine Facebook e Instagram riferibili alla band, mentre a Bologna Fratelli d’Italia ha presentato un esposto dove si chiede di indagare non solo per istigazione al terrorismo, ma anche per vilipendio alle istituzioni e alle tombe, dato che uno dei video del gruppo è stato girato alla Certosa.
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In Consiglio comunale, intanto, sia FdI che la Lega hanno chiesto di revocare l’assegnazione della centrale del latte a Crash. "Il sindaco non dovrebbe temere di riaprire una stagione di scontro con i centri sociali, ma dovrebbe evitare che il Comune si renda partecipe di un tale scempio e oltraggio alle vittime, troppo semplice condannare a parole senza passare ai fatti. Troppo comodo cercare di superare ‘l’incidente’ creato dai P38 - se così lo si vuole derubricare - senza mettere in discussione l’assegnazione dello spazio a Crash, collettivo che ha accolto un concerto della band alla ex centrale del latte", ha detto il consigliere del Carroccio Giulio Venturi, nipote del giuslavorista Marco Biagi, ucciso nel 2002 dalle Nuove Br sotto casa in via Valdonica. Il Pd, da parte sua, ha firmato un ordine del giorno, approvato da tutti i gruppi di maggioranza, perché il Comune monitori "affinché eventi o iniziative offensive nei confronti di chi ha subito la violenza del terrorismo, e di tutti i cittadini e le cittadine, non abbiano mai più luogo in spazi pubblici".
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