Bologna, 13 ottobre 2023 – Decine e decine di fiaccole illuminano il cielo di piazza del Nettuno, gremita di tanti cittadini che chiedono solo “pace per il Medio Oriente”. E un lungo striscione, con i colori della bandiera della pace, con scritto “Bologna cammina per la pace”, campeggiava sotto le mura del Comune, di fronte alla Sala Borsa.
A reggerlo, l’assessore alla Scuola, Daniele Ara, in rappresentanza del sindaco Matteo Lepore, il vicario della Curia di Bologna, Monsignor Stefano Ottani, l’attore Alessandro Bergnozoni, il segretario della Cgil di Bologna, Michele Bulgarelli, la presidente dell’Anpi, Anna Cocchi, e tanti rappresentanti del mondo laico, religioso e della società civile. “Bologna deve dimostrare quanto sia importante la partecipazione. Ieri abbiamo ricordato le vittime” dei blitz di Hamas in Israele, ricorda l’assessore Ara, che invita però a riflettere sul fatto “che dobbiamo continuare a onorare le vittime di un popolo che non ha una terra ed è stato segregato per decenni” come quello palestinese. Il suo invito è a chiedere un intervento “più forte da parte della politica e dagli organismi internazionali. Da Bologna deve partire un segnale all’Onu, all’Unione Europea, alle istituzioni a fare di più”. “La nostra è una piazza che vuole unire, della ragione e della pace, in grado di costruire ponti e non esclusioni – sottolinea il segretario della Cgil Bulgarelli – una piazza che in questi ultimi 20 anni ha sempre chiesto pace, contro la spirale di odio e terrorismo. La nostra è una piazza ostinata – prosegue – che si appella all’Onu, che non si assume le responsabilità. Temiamo non ci sia la volontà politica per un cessate il fuoco. In questo momento difficile – conclude- pensiamo che sia necessaria una piazza che si ostina e prende per mano le ragioni della pace”. “Quello che sta accadendo in Israele e in Palestina è il frutto dell’umanità, inumanità, disumanità – sottolinea Bergonzoni - ma qui il problema è il salto. Manca la sovrumanità, mancano le anime. L’umanità è questa – aggiunge – è fatta di vendetta, ritorsioni, memoria che uccide. Io non voglio più distinguere tra Occidente, Oriente, tra chi ha ragione e chi ha torto. A torto o ragione – conclude - ce ne siamo dimenticati tutti. Non c’è una forma d’amore e l’odio prolifera” ma “credo che l’uomo con la sola umanità non ci arriverà mai”.
Della possibilità di una convivenza pacifica tra israeliani e palestinesi parla anche monsignor Stefano Ottani, vicario della Diocesi di Bologna. “L’arcivescovo Matteo Zuppi mi ha espressamente incaricato di rappresentarlo per esprimere la partecipazione sua e di tutta la Curia bolognese a questa manifestazione contro il terrorismo e contro la guerra – dice – . Dobbiamo impegnarci perché a livello internazionale si agisca per ottenere un nuovo cessate il fuoco. La Chiesa di Bologna è in Terra Santa sia tra gli ebrei che i musulmani” e si fa “promotrice di una convivenza non solo pacifica ma di progresso. Anche a Bologna le relazioni tra ebrei, cristiani e musulmani sono esemplari e dà un esempio di una convivenza pacifica e di una ricerca della giustizia”.
Tra i tanti che sono intervenuti, anche la presidente dell’Anpi Cocchi, per la quale “la logica della armi porta solo a atrocità, mentre il Medio Oriente ha solo bisogno di pace. La maggior parte dei cittadini palestinesi e israeliani – aggiunge – è moderata e non ne può più della guerra, ma chiede solo pace. Siamo alla disumanità assoluta”.
“Nonostante l’orrore – conclude – solo un accordo potrà creare pace e giustizia. Restiamo umani – è il suo appello – l’alternativa è la barbarie”.