Padre Marella Bologna, le perizie. "Fu un vero miracolo"

Martedì 4 il verdetto di cardinali e vescovi per il via libera alla beatificazione del frate dei poveri

Padre Marella al 'suo' angolo, fra via Drapperie e via Caprarie

Padre Marella al 'suo' angolo, fra via Drapperie e via Caprarie

Bologna, 31 maggio 2019 - Padre Olinto Marella ha tutti i requisiti per essere creato Beato. Spetterà ora a un’apposita commissione – composta da cardinali e vescovi – dare l’ultimo via libera e promulgare il decreto che attesta come il fatto «prodigioso e straordinario» accaduto per intercessione del venerabile possa essere definito inspiegabile; e, quindi, essere catalogato come un miracolo a tutti gli effetti.

Nel caso di Padre Marella, i due passaggi precedenti hanno già definito come impossibile – oltre all’improbabile – quanto avvenuto; manca quindi solo questo ultimo gradino prima che la palla passi a Papa Francesco, il quale è l’unico che può dichiarare Beato il sacerdote nato a Pellestrina il 14 giugno 1882.

Dopo l’iter diocesano, la prima commissione che ha riconosciuto il miracolo era composta da cinque medici, mentre la seconda era formata da sette teologi. Stando a quanto trapela dalla Santa Sede, la terza riunione, riservata ai cardinali e ai vescovi scelti ad hoc per questo compito, si terrà il prossimo 4 giugno.

Padre Marella, lunedì al Carlino l’anteprima delle celebrazioni

Il miracolo che viene attribuito a Padre Marella riguarda un suo ex allievo, l’artigiano Roberto Nobilini e risale al 1985. Il signor Nobilini era soggetto a ricorrenti coliche dovute al costante riformarsi di calcoli nella colecisti. Operato un anno prima al pancreas, si era reso necessario un nuovo intervento chirurgico, ma una settimana prima della data fissata, una forte emorragia portò ad un passo dal decesso l’uomo. In punto di morte, Nobilini invocò Padre Marella e mentre stava per dettare le sue ultime volontà alla suora che lo stava assistendo insieme alla moglie, il sacerdote gli apparve sul muro davanti a lui. Pochi istanti dopo, Nobilini si ritrovò guarito e da lì in poi la sua colecisti non produsse più calcoli.

La fase preliminare del processo di beatificazione si svolse nel 1995 per volere del cardinale Giacomo Biffi e si concluse il 20 ottobre dello stesso anno con il giudizio di «nihil obstat»: che non vi erano particolare ostacoli ad aprire un percorso che ha già raggiunto diverse tappe. L’ultima, in ordine di tempo, è datata 27 marzo 2013, quando Papa Francesco – con apposito decreto – riconobbe le virtù eroiche del servo di Dio don Olinto Marella e lo elevò al rango di Venerabile.

Se il miracolo a lui attribuito fosse considerato autentico e il Santo Padre decidesse di procedere alla beatificazione entro il 2019, questo passaggio avverrebbe durante gli eventi che ricordano il 50simo anniversario della sua morte. Per il momento, tutti predicano prudenza, la stessa prudenza che è stata adottata dai suoi successori che hanno il merito di non aver contaminato lo spirito di un sacerdote che, nel chiedere l’elemosina, non ha tenuto nulla per sé, ma ha speso tutto per i poveri, fino a togliersi il pane di bocca per condividere quanto aveva con chi non aveva nulla.

Una carità autentica che ha affascinato tutti i bolognesi, anche quelli che si professano non credenti.

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