Bologna, la Regione compra due palazzi e non li usa, Lega dai giudici

Esposto alla Corte dei conti dei consiglieri Facci e Marchetti: "Venti milioni di euro spesi per due immobili, ma non vi hanno trasferito alcun ufficio"

Villa Aldrovandi Mazzacorati in via Toscana

Villa Aldrovandi Mazzacorati in via Toscana

Bologna, 28 giugno 2022 - Ventidue milioni di euro pubblici spes i per acquistare due palazzi di prestigio, con lo scopo di trasferirvi alcuni uffici regionali e risparmiare così tre milioni l’anno di costi di locazione. Era il 2015: la giunta della Regione deliberava l’acquisto di Palazzo Ratta Pizzardi, in via Castiglione, e di Villa Aldrovandi Mazzacorati, in via Toscana, per trasferire nel primo l’assessorato alle Politiche per la salute, ora in affitto in viale Aldo Moro 21, e l’Istituto per i beni artistici, culturali e naturali (Ibacn) nel secondo, allora dislocato in tre differenti sedi, tutte in affitto. Rogito stipulato a dicembre 2016. Poi più nu lla. I trasferimenti non sono mai avvenuti, né al momento è chiaro quando avverranno. In ogni caso, pare, non prima del 2030 per quanto riguarda Palazzo Pizzardi, mentre l’Ibacn rimane diviso in due sedi (ancora in affitto) e si sposterà a Villa Mazzacorati dopo il 2027 e solo a fronte di una manutenzione straordinaria del costo di 12 milioni di euro.

Un giro di denaro su cui vogliono fare luce i consiglieri regionali della Lega Michele Facci e Daniele Marchetti, che hanno presentato un esposto alla Corte dei Conti. Due i principali problemi evidenziati dai leghisti: "Il mancato rispetto degli impegni sottostanti all’acquisto" degli edifici, cioè il trasferimento degli uffici che avrebbe portato al risparmio degli affitti; e il "mancato percepimento delle somme indicate quali valori congrui di locazione" nelle perizie fatte da un geometra all’acquisto dei due immobili, attualmente occupati da uffici dell’Ausl in un caso, e di Ausl e Comune nell’altro. Il canone stipulato e percepito dalla Regione dal 2017 al 2021, stando alla documentazione raccolta dai due leghisti, sarebbe infatti di gran lunga più basso di quanto stimate nel 2015 dal perito, con un ulteriore "danno erariale di circa tre milioni e centomila euro".

"Di fronte alla gravità di quanto emerso abbiamo dovuto rivolgerci alla Magistratura contabile: siamo in presenza di una gestione disastrosa della finanza pubblica, in spregio delle regole e dei principi di buon funzionamento della pubblica amministrazione e di contenimento della spesa – attacca il consigliere Facci –. Acquisti e spese per decine di milioni dalla Regione senza alcun concreto beneficio per la collettività, così come la mancata riscossione di canoni dovuti, evidenziano una condotta altamente negligente sia degli Uffici regionali, sia di quella parte della politica che ne indirizza costantemente l’attività".

La Regione, interpellata, ha preferito per ora non intervenire sulla vicenda.

 

 

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