Palazzo Fava, la luce è protagonista

Doppia inaugurazione per gli amanti dell’arte: dal rapporto tra luminosità e ombra al pittore Piazzetta

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di Claudio Cumani

E luce sia. Sono due le mostre che inaugurano oggi la stagione espositiva autunnale di Palazzo Fava, dove resteranno visitabili fino al 27 novembre. La prima, Fiat Lux appunto, è curata da Benedetta Basevi e Mirko Nottoli, è ospitata al piano nobile dell’edificio e indaga il rapporto fra luce e ombra, attingendo al grande patrimonio delle collezioni d’arte della Fondazione Carisbo. La seconda, posta al secondo piano, è curata da Francesco Paolo Petronelli e rende omaggio al pittore settecentesco Giambattista Piazzetta che a Bologna venne per studiare i Carracci e il Guercino, visitò Palazzo Fava e fu nominato accademico d’onore alla Clementina.

E in qualche modo è ancora il tema della luce (il titolo è Giambattista Piazzetta. L’ingegnoso contrasto dei lumi) a guidare anche questo denso e raffinato progetto che vuole illustrare i molteplici aspetti dell’artista veneziano, attraverso la traduzione grafica dei suoi lavori da parte degli incisori del ‘700.

Sei le sezioni: in una è visibile l’autoritratto del pittore, unica incisione nota dell’artista; in un’altra un video illustra le tecniche della stampa antica accanto alle incisioni di grandi maestri come Canaletto e Goya e al dipinto a olio Sibilla Samia del Guercino (del pittore centese è esposta anche un’altra tela, Il pianto di San Pietro).

Le cinque sezioni della ricca mostra a piano nobile, invece, giocano sulle gradazioni e sulle diversità di luce: l’oro, l’ombra, la totalità dei colori, il bianco il nero. E allora il ciclo delle Cattedrali di Pizzi Cannella e gli Orantes di Nino Migliori nella sala Giasone, i fotogrammi di Gianluigi Toccafondo nella sala Ludovico. E ancora, nelle sezioni successive, il ferro e il neon di Suf! di Cuoghi Corsello, il Ritratto di fanciulla di Lucio Fontana, Arlecchino nero di Augusto Murer.

Fiat lux, appunto. Una sesta sala è occupata dalla Sognatrice Vanessa di Fabrizio Corneli che è creazione paradigmatica nel gioco fra luce e ombra. Il presidente di Genus Bononiae Filippo Sassoli de Bianchi e il consigliere delegato Gianandrea Rocco di Torrepadula anticipano che si stanno ultimando gli ultimi dettagli della grande mostra che Palazzo Fava ospiterà da dicembre a fine aprile sulla quale è d’obbligo il top secret.

Ma l’intero circuito espositivo di Genus è in piena attività. A Santa Maria della Vita, ad esempio, continuano i lavori di ristrutturazione per rendere la visita al Compianto (uno dei maggiori punti di interesse per i turisti) sempre più attrattiva.

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