Papa Francesco scrive a ‘Ponti di Pace’. “Liberiamoci dall’odio”

Il messaggio di Bergoglio alla manifestazione organizzata a Bologna dalla Comunità di Sant’Egidio. Zuppi: "I portici sono i nostri ponti"

'Ponti di Pace':  Ignatius Aphrem II, il vescovo Zuppi e Andrea Riccardi (Schicchi)

'Ponti di Pace': Ignatius Aphrem II, il vescovo Zuppi e Andrea Riccardi (Schicchi)

Bologna, 14 ottobre 2018 - “Il nostro futuro è vivere insieme, per questo siamo chiamati a liberarci dai pesanti fardelli della diffidenza, dei fondamentalismi e dell’odio”. E’ il messaggio di Papa Francesco letto in apertura di ‘Ponti di Pace’ (foto), la manifestazione organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio con l’arcidiocesi bolognese, 32esima tappa del percorso europeo dello spirito di Assisi inaugurato nel 1986 da Giovanni Paolo II.

L’evento, che si è aperto oggi in Fiera, andrà avanti fino a martedì: sotto le Due Torri sono arrivati leader e rappresentanti religiosi da tutto il mondo, centinaia di oratori in rappresentanza di diverse religioni, culture e istituzioni politiche, per dialogare e pregare insieme a cittadini e fedeli per la costruzione di un mondo senza muri e delle città come scrigno di convivenza. Tra i relatori di questa prima assemblea generale, oltre al fondatore della Comunità di Sant’Egidio, Andrea Riccardi, il grande imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb, il patriarca siro ortodosso Ignatius Aphrem II, il rabbino capo di Francia Haim Korsia, il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani e l’ex presidente della Commissione europea, Romano Prodi.

“I credenti siano artigiani di pace nell’invocazione a Dio e nell’azione per l`uomo! - ha detto loro Bergoglio - E noi, come capi religiosi, siamo tenuti a essere solidi ponti di dialogo, mediatori creativi di pace”. “E - ha aggiunto - ci rivolgiamo anche a chi ha la responsabilità più alta nel servizio dei popoli, ai leader delle Nazioni, perché non si stanchino di cercare e promuovere vie di pace, guardando al di là degli interessi di parte e del momento: non rimangano inascoltati l’appello di Dio alle coscienze, il grido di pace dei poveri e le buone attese delle giovani generazioni!”.

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L’arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi ha dato il benvenuto ai partecipanti al meeting. “Bologna conserva le sue bellissime torri alte e coraggiose, ma non si può vivere nelle torri - ha detto -: i portici sono i nostri ponti che uniscono e permettono incontro e dialogo, nei portici si unisce il pubblico e il privato, la loro manutenzione è affidata anche agli abitanti, non si è spettatori della vita e della pace”. “Non è scontato trovarsi insieme - ha proseguito -: questa assemblea è il contrario di un confuso social dove facilmente si possono sostituire gli uomini”.

PONTI PER LA PACE_34319897_192816
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Sulla stessa linea il sindaco di Bologna, Virginio Merola, per il quale “abbiamo bisogno di dialogo e ascolto, ascoltare le ragioni dell’altro”. “Crediamo - ha scandito Merola - in un mondo senza confini, aiutateci, e mi rivolgo al presidente del parlamento europeo, Antonio Tajani, a crederci”. E l’ex premier Romano Prodi ha dichiarato: “Siamo in un momento internazionale difficile, il dialogo è difficile, il problema è ritrovare una radice comune, il senso di essere insieme. Il senso non può essere la potenza economica o il prevalere, pensiamo alla Cina o all’America. Prepariamo qui le prese di posizione comune perché nasca una identità di pace”.

Ad assistere all’inaugurazione e a partecipare alla tre giorni saranno anche tre vescovi provenienti dalla Repubblica Popolare Cinese, Joseph Shen Bin, vescovo di Haimen, Antony Dang Mingyan, vescovo di Xìan e Joseph Yang Yongqiang, vescovo di Zhoucun.

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