Paradiso Jazz, rassegna al traguardo

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Chi si aspetta esercizi virtuosistici rimarrà deluso: meglio predisporsi all’ascolto di liquide ballad alternate a innovazioni epocali filtrate da un maestro della chitarra come Mike Stern in interplay con la Bill Evans Band diretta da un gigante del sax e del piano. È l’appuntamento che domani conclude Paradiso Jazz Festival nella Sala musica dell’Arci San Lazzaro di Savena (ore 21.30). Rassegna spalmata su cinque appuntamenti – per la direzione artistica di Marco Coppi e la produzione di Franco Fanizzi – che ha visto protagonisti un’infilata di esponenti del gotha della jazzeria, da Frank Gambale e Monty Alexander a Patitucci & Calderazzo a Danilo Perez. Mainstream che è pure jazz fusion nella forma più seducente, con l’architettura di un guru delle cinque corde – per vie diverse da Wes Montgomery e Jimi Hendrix –, sperimentalista che con Evans intriga da tre decadi critica e pubblico della Grande Mela. Cinque nominations ai Grammy, allievo ideale di Jim Hall, Stern ha cercato nei crocevia dei suoni globali la storia della chitarra elettrica al punto da stregare Miles Davis. Finendo per incrociare Bill Evans, a sua volta tra gli eletti di Miles con cui ha registrato sei dischi. Gli altri sono Gary Grainger (basso) e Dennis Chambers (batteria). Musicisti che non è improprio definire caposcuola o apripista, il cui universo musicale gode di riverberi davvero speciali, tutti influenti.

Gian Aldo Traversi

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