Parcheggi in centro a Bologna: sono 500 in meno

Il calo dal 2016: ora gli stalli sono 9.227. E se torniamo indietro al 2013, all’appello mancano più di mille posti auto

Nel 2016 erano 9.510 gli stalli in centro; oggi sono 9.227

Nel 2016 erano 9.510 gli stalli in centro; oggi sono 9.227

Bologna, 24 maggio 2022 - Parcheggiare in centro storico man mano che passa il tempo rischia di diventare un’impresa. Se, infatti, nel 2013 erano 10.098 gli stalli auto, nel giro di tre anni sono calati a 9.510 e oggi sono scesi ancora a 9.227. In pratica, quasi 300 in meno. Ma in più arriverà il conto del Tram (si parte con la Linea Rossa) che, stando agli ultimi conteggi dell’amministrazione, come anticipato dal Carlino , porterà a un saldo negativo di 205 posti con alcuni punti critici in zona Lame-San Felice.

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IL BILANCIO

Insomma, senza dover essere per forza dei geni della matematica, il conto è presto fatto: 500 parcheggi in meno dal 2016. E, se torniamo indietro di nove anni, il bilancio raddoppia in negativo con mille parcheggi perduti. La conferma arriva dal report del Comune in risposta all’interrogazione del consigliere leghista Matteo Di Benedetto che ha fatto una ricognizione degli stalli regolamentati e complessivamente gestiti dalla società Bomob. Un elenco di 41.300 posti, poco più di un quarto di questi, 9.227, in centro così suddivisi: 6.172 stalli a tariffa ordinaria; 420 a ’rapida rotazione’ (cioè a tariffa intera); 1.110 posti auto per i residenti; 488 i posteggi per disabili e 536 stalli di sosta generici; 438 adibiti al carico scarico e 51 per il car sharing . Per quanto riguarda i motorini, più della metà dei posteggi sono in centro: 6.728, mentre nelle zone periferiche e semi periferiche si arriva a quota 11.249.

LE STRUTTURE

Tre, invece, le tipologie di parcheggi: attestamento (a margine delle zone a traffico limitato) come Staveco (180 posti), Otto Agosto (700) e Riva Reno (547); interscambio (cioè le strutture collegate al trasporto pubblico locale) come Tanari (450 posti), Antistadio (283) e Santa Viola (52); pertinenziali (strutture private realizzate sotto il suolo pubblico) come i parcheggi di via D’Azeglio e Finelli (82 e 72 posti); il parcheggio di via Allende (55 posti auto), Cividali (54 posti) e di via Bovi Campeggi (48 posti).

A questi si aggiungono i parcheggi considerati di attestamento a zone di alta attrattività: Quick Policlinico (500 posti), gestito dalla società Quicknoproblemparking; Sant’Orsola (450), in mano alla società Saba parcheggi; Michelino (5mila posti) e Costituzione (369 posti), gestiti dalla società Bologna Fiere & Parking.

Infine, ci sono altre sette strutture gestite sempre da Bomob, con ingresso esclusivo con abbonamento: Bitone (161 posti); Buton (144 posti); Piazza della Pace (234 posti); Marco Polo (99 posti); Foscolo (79 posti); Stiassi (101 posti); Santa Viola (150 posti).

LE REAZIONI POLITICHE

"Confrontando i dati emersi dall’interrogazione con quelli degli anni passati risulta che gli stalli per automobili nel centro di Bologna sono in continua diminuzione. Avere meno di 10mila posti auto per il centro di un Comune da quasi 400mila abitanti e una provincia che supera il milione è un errore macroscopico che paghiamo tutti", tuona il leghista Di Benedetto. Che sottolinea come questa diminuzione continua dei posti auto, "va a danno sia dei residenti, sia del resto dei bolognesi che vogliono giustamente poter godere del centro città e, se lo ritengono o ne hanno la necessità, farlo spostandosi col mezzo privato, che bisogna smettere di demonizzare. Questo anche perché i mezzi elettrici, che centrano l’obiettivo dell’ecosostenibilità, sono e saranno sempre più diffusi". Ma non solo.

Per Di Benedetto "continuare a ridurre i posti auto provoca anche un grave e gratuito danno ambientale e alle tasche dei bolognesi, visto che spesso gli utenti della strada arrivano a circolare per lunghissimi lassi di tempi alla sola ricerca dei sempre rari parcheggi liberi, quando se ce ne fossero di più potrebbero parcheggiare direttamente senza intasare le strade e circolare a vuoto. Ne guadagneremmo tutti".

 

 

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