Seduti nell’erba, tra gli alberi, cantando e suonando la chitarra in mezzo ai bambini. "A mio padre sarebbe piaciuto". Anche Alberto, figlio del cantautore Pierangelo Bertoli, ha partecipato ieri all’intitolazione del Parco dei pini a Borgo Panigale. A scoprire la targa con lui la mamma Bruna, il sindaco Matteo Lepore, la presidente del Quartiere Elena Gaggioli, l’assessore alla Scuola Daniele Ara e l’eurodeputato Pd Stefano Bonaccini, amico di vecchia data di Alberto. "Ho anche celebrato il suo matrimonio", sorride l’ex governatore. Bertoli era modenese ma "Bologna per chi fa musica resta sempre il fulcro – dice il figlio del cantautore – sono sicuro che questa intitolazione a mio padre avrebbe fatto piacere. Gli piacevano molto gli spazi aperti e gli alberi, mi raccontava la loro storia per ore".
Già negli anni ‘70 Bertoli metteva nelle sue canzoni un grido di allarme, purtroppo ancora molto attuale, sull’ambiente e la natura. E non a caso ieri i bambini delle scuole Lipparini e Aldo Moro hanno intonato Eppure soffia. "Alcune canzoni di mio padre sono ancora attuali per fortuna– dice Bertoli – altre purtroppo. Eppure soffia ad esempio forse sarebbe ora di mandarla in pensione, dopo 50 anni, nel senso che a questo punto della nostra vita l’ambiente si sta ribellando: è abbastanza evidente a tutti. Forse ci siamo comportati male, ecco. Se queste generazioni riusciranno nel miracolo di togliere questo grave problema, allora anche la canzone avrà avuto il suo corso e avrà esaurito la sua funzione". Nelle canzoni di Bertoli, ricorda a sua volta Bonaccini, "c’è l’idea di garantire a tutti gli stessi diritti. Ci sono valori, ideali, storia e linguaggio che per fortuna appartengono ancora a tanti di noi". Nel parco, come sottolinea la presidente del Quartiere, ha sede inoltre Teatri di Vita. E questa è stata "un’altra ragione" che ha spinto a intitolare l’area verde a Bertoli, afferma Gaggioli.