
L'ucraino Justin, 35 anni, durante un salto mortale: pratica il parkour dall'età di 12 anni
Bologna, 14 aprile 2025 – Spostarsi nel modo più efficiente e rapido possibile da un punto di partenza a uno di arrivo attraverso lo spazio circostante: questo in sintesi è il parkour.
Uno sport che si può definire estremo nato in Francia, ma che è in crescita anche in Italia e a Bologna, dove opera pure la società Eden Park che ha sede (e palestre) in via Casarini oltre a San Lazzaro in via Commenda e a Idice sulla via Emilia.
Il salto choc in zona parco della Resistenza
Proprio Bologna ha visto di recente l’impresa, si fa per dire, di ‘Manu’, alias Emmanuel Nasshan, francese di 21 anni, che pratica il parkour a livello professionale mettendo però anche a rischio la propria vita.
Il ragazzo di Mulhouse ha immortalato il suo salto spericolato nel vuoto da un palazzo a un altro a 18 metri d’altezza (in zona parco della Resistenza) con la protesta e la preoccupazione di alcuni residenti. Per fortuna è andato tutto bene e nessuno si è fatto male.
Parkour, uno sport da praticare in sicurezza
“Il problema di queste gesta oltre al grande pericolo in sé è quello poi dell’emulazione tramite i social – spiega Justin, istruttore all’Eden Park ed esperto praticante del parkour –, io ho imparato proprio sulla mia pelle il discorso della sicurezza e dei rischi facendomi male diverse volte da ragazzino. Per noi è basilare proprio il discorso della sicurezza, cerchiamo infatti di spiegare fino dall’inizio che ci vuole una grande preparazione e attenzione anche ai piccoli dettagli”.

Proprio l’aspetto atletico è fondamentale per questo sport che richiede esplosività, ma anche flessibilità e resistenza, oltre all’aspetto mentale che è ancora più importante.
All’Eden Park fanno corsi anche per bambini dall’età di quattro anni, ma ci sono pure persone mature che iniziano a praticare non più in tenera età.
Corsi per bambini e anche per 50enni all’Eden Park
“Ci sono anche cinquantenni che cominciano a praticare con entusiasmo questo sport – prosegue Justin, che viene dall’Ucraina –: adesso ho 35 anni e ho cominciato all’età di 12 anni con dei miei amici senza nessun corso specifico alle spalle, anzi. Eravamo autodidatti e anche al giorno d’oggi ce ne sono tanti, ma avere una preparazione specifica e seguire regole incentrate sulla sicurezza sono elementi fondamentali. I bambini lo vedono come un gioco ed sé giusto che sia così. Il parkour va inteso come un’interazione con l’ambiente circostante: arrampicarsi, correre e saltare sfruttando e superando quello che si ha intorno, cercando di non correre rischi inutili e divertendosi”.