
La giovane mamma congolese con lo staff del Maggiore
Lizzano in Belvedere (Bologna), 20 giugno2 2025 – Aveva fretta di nascere ed è venuto al mondo, tra le nuvole, a bordo dell’eliambulanza dell’ospedale Maggiore. Una storia a lieto fine quello che viene dalla montagna di Lizzano in Belvedere. Una giovane congolese, ospite di un centro di accoglienza di Vidiciatico, l’altra notte ha partorito a bordo del velivolo, mentre veniva trasportata all’Ospedale Maggiore di Bologna. La chiamata al 118, spiega una nota dell’Ausl, è arrivata all’1.23 per la 27enne che, alla fine della gravidanza, era improvvisamente entrata in travaglio. Sul posto è arrivata un’ambulanza da Gaggio Montano, che ha richiesto il supporto dell’elisoccorso per il trasferimento in ospedale. Durante il volo, in prossimità della zona di San Luca, il parto si è improvvisamente accelerato e la donna ha dato alla luce Moise, un bambino di 3,015 chili.
“Il personale sanitario a bordo ha garantito l’assistenza ostetrica in emergenza con grande tempestività e competenza, nonostante la complessità dell’ambiente operativo”, aggiunge la direzione del’azienda sanitaria. L’elicottero è atterrato al Maggiore intorno alle 3. La mamma e il neonato sono stati subito presi in carico dal personale ospedaliero di Ostetricia e sono in ottime condizioni cliniche. Si tratta, per quanto noto, del primo parto mai avvenuto a bordo dell’elisoccorso durante un volo in Emilia-Romagna. Ha appreso con gioia la notizia la sindaca di Lizzano, Barbara Franchi: “Si tratta di una bellissima notizia e voglio fare un ringraziamento particolare al personale sanitario che ha gestito questa emergenza. Auguriamo alla mamma e al suo bambino un futuro sereno e felice”.
La prima cittadina, però, sottolinea l’aspetto meno lieto della notizia: “Questo avvenimento, per quanto a lieto fine, mi impone una riflessione importante sui soccorsi nelle nostre aree montane dove, in primo luogo, per condizioni climatiche avverse, gli elicotteri alle volte faticano ad atterrare. Giorni fa un’ambulanza ci ha messo quaranta minuti ad arrivare per prestare soccorso a un infortunato al Corno alle Scale. Ed è per questo che chiediamo, con fermezza, alla Regione un piano straordinario per i soccorsi d’emergenza in montagna. Al momento ci basterebbe anche avere un’ambulanza h24, di cui non disponiamo. In secondo luogo stiamo già facendo un percorso, con tutte le associazioni locali e l’Ausl, di integrazione socio-assistenziale ed educativa per i tanti stranieri che risiedono in Appennino e vorremmo che la Regione ci aiutasse in questo progetto”.