Passante di Bologna, Roma scrive alla Regione: "Avanti con la pratica"

Nonostante i no di grillini e Lega, i tecnici del Ministero avviano l’iter per la Conferenza dei servizi

Passante, un mezzo al lavoro giorni fa in via Zanardi

Passante, un mezzo al lavoro giorni fa in via Zanardi

Bologna, 19 giugno 2018 - Il Passante di Bologna va avanti. In mezzo alle polemiche politiche, schivando varianti a nord e a sud. ‘E pur si muove’, direbbe Galileo, questo travagliatissimo allargamento della tangenziale, perché è arrivata ieri in Regione la lettera del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che di fatto manda avanti la procedura.

Tecnicamente si tratta della richiesta di conformità urbanistica, che per le amministrazioni è il preludio alla convocazione della Conferenza dei servizi, ultimo passo necessario per il Passante per arrivare all’agognato progetto esecutivo, quindi ai cantieri. Non siamo quindi, almeno per ora, dentro a quella palude per il Passante in qualche modo evocata dal Movimento Cinque Stelle, che alle Infrastrutture ha collocato il suo Danilo Toninelli. Anzi, nella lettera che il MIT manda a viale Aldo Moro colpisce l’utilizzo di un aggettivo.

«Qualora l’accertamento di conformità previsto dalle vigenti disposizioni di legge dia esito negativo – si legge –, (...) codesta Regione dovrà darne sollecita comunicazione a questa Amministrazione affinchè la stessa possa indire una Conferenza di Servizi». Insomma, il ministero vuole una risposta ‘sollecita’, veloce. E Palazzo d’Accursio e Regione – con Autostrade come influente alleato – non vedono l’ora di dare l’accelerata definitiva. Dopo il decreto di compatibilità ambientale firmato dagli ex ministri Galletti e Franceschini, la Conferenza dei servizi sta per maturare. Forse a settembre, visti i tempi tecnici e l’estate alle porte. Ma quanto caldo sarà l’autunno del Passante?

Sul Carlino si era espresso Massimo Bugani, capogruppo M5s in Comune: il Passante va stoppato (d’accordo con lui la leghista Lucia Borgonzoni). E il ministro Toninelli, informato comunque da Bugani sulla battaglia anti-Passante sul territorio, per ora si è limitato a dire che sulle grandi opere «saranno valutati costi e benefici» per i cittadini e che «i soldi degli italiani non possono essere sperperati per opere inutili».

Per il Passante però i 700 milioni di euro li mette Autostrade (certo, i soldi dei pedaggi sono dei cittadini) e l’iter procedurale è avanti. Ma può essere fermato? Più che altro, la Conferenza dei servizi – che raggrupperà atti, licenze e nulla osta con un nuovo esame – potrebbe essere rallentata al fine di immobilizzarla agendo al suo interno, l’asse M5s-Lega sul punto di rottura è saldo. Con un ritardo per i cantieri che di certo non farebbe piacere agli enti interessati.

Per Palazzo d’Accursio, ricordiamolo, si vota nel 2021. Il M5s sicuramente riparlerà al suo interno del Passante, ma per ora la strategia silente e concreta messa in campo da Autostrade sta avendo la meglio, la lettera del MIT ne è la prova. In più, al netto delle polemiche locali, sarà molto importante l’interlocuzione tra Autostrade e Toninelli, un rapporto tutto nuovo da costruire. La Regione intanto ha subito informato i Comuni di Bologna e San Lazzaro, che nel giro di due settimane dovrebbero rispedire a viale Aldo Moro la risposta negativa sulla conformità urbanistica, condizione necessaria – che sarà comunicata dalla Regione – per andare in Conferenza dei servizi.

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