ROSALBA CARBUTTI
Cronaca

Passante di Bologna, Bignami chiude: “Non serve, è tutto da rivedere”

Il capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia: “Bologna nodo cruciale italiano: serve riflessione generale”. Sul progetto cantierizzato ma in stallo: “È già vecchio, inutile partire. Facciamo un mini intervento e stop”

Il sottosegretario Galeazzo Bignami e i tre tracciati alternativi per il Passante di Bologna: quello di mezzo - assicura - non si farà

Il sottosegretario Galeazzo Bignami e i tre tracciati alternativi per il Passante di Bologna: quello di mezzo - assicura - non si farà

Bologna, 1 giugno 2025 – Siamo all’ora X. Ieri , con un articolo-commento del vicedirettore Valerio Baroncini, il Carlino ha lanciato un dibattito su un argomento cruciale per il presente e il futuro dell’Emilia-Romagna: la mobilità. Stradale, ferroviaria, ma anche aerea. Il Passante di Bologna (cantierizzato ma mai partito) è l’argomento cruciale di partenza, ma in realtà il problema riguarda anche altri nodi (Bretella, Cispadana e molto altro) di cui si parla da una vita ma che alla fine sono in stallo. O addirittura non partono. Mezzo secoli di scontri e nulla di fatto. È ora di trovare soluzioni condivise.

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L’intervista

"Il Passante non è risolutivo. Fra dieci anni o anche meno potremmo trovarci nella stessa situazione di oggi, e quindi a dover ricominciare tutto daccapo". Il bolognese Galeazzo Bignami, oggi capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, già viceministro alle Infrastrutture, spiega gli ostacoli di un’opera che si attende da decenni. E preconizza che se il Passante s’avrà da fare, alla fine sarà mini.

Bignami, perché il Passante di Mezzo non è risolutivo?

"Oggi sul nodo di Bologna passano giornalmente 350mila veicoli, ma visto che su tutta la rete di Autostrade c’è un incremento di veicoli del 4%, tra meno di dieci anni, anche col Passante di Mezzo completato, saremmo nella stessa situazione di oggi".

Insomma, il Passante è nuovamente su un binario morto?

"Diciamo che il sistema trasportistico della mobilità sul nodo bolognese va analizzato nel suo insieme. Bologna, con Milano e Roma, è uno dei nodi della mobilità nazionale, che ha volumi significativi su gomma, ferro e aereo. Quindi, c’è un’esigenza più ampia del Passante...".

Ma nel pensare ad alternative, resta lo stallo…

"Fa sorridere tutta questa pressione sul governo di Giorgia Meloni, quando di allargamento di tangenziale e autostrada si ragiona da 30 anni. E, a parte Guazzaloca, a Bologna ha sempre governato la sinistra a tutti i livelli. Hanno fatto e disfatto. Hanno detto no al Passante Sud per ragioni ideologiche, hanno bloccato in itinere il tracciato a Nord per poi insistere su quello di Mezzo che significa costipare ancora di più la città e chiunque sia in buona fede lo sa...".

Che cosa propone?

"Vedo più possibile un intervento limitato, di messa in sicurezza che potenzi l’attuale infrastruttura".

Un mini-Passante?

"Un riordino di quel che c’è. Ma non deve avere la presunzione di essere la soluzione definitiva, anche perché altrimenti Autostrade poi non fa più nulla".

Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha minacciato governo e Aspi: "Se salta tutto chiedo i danni...".

"Dovrebbe chiedere i danni ai suoi amici di partito. E comunque sarebbe solo un altro favore ad Autostrade, dopo quello di aver cancellato il tracciato a Nord. In questo modo Aspi mentre è in contenzioso col Comune potrebbe dedicarsi ad altre opere...".

Lei, però, era al governo quando nel 2022 è stato dato il via alla cantierizzazione dell’opera…

"Un via libera dato da Comune di Bologna, Regione e Aspi una settimana prima della formazione del governo Meloni. Per quanto ci riguarda abbiamo sempre pensato a una visione strategica d’insieme sul nodo di Bologna. In quest’ottica il Passante di Mezzo non è mai stata la soluzione".

Contestualmente al tema del Passante, si ragiona sull’alta velocità lungo la tratta ferroviaria Bologna-Castel Bolognese…

"Il governo è convinto di potenziare l’alta velocità. Per quanto riguarda l’Emilia-Romagna ci siamo trovati il via libera della Regione, ma non dei territori. In ogni caso il dibattito per il governo non è se procedere o meno con l’alta velocità, ma decidere come farla".

Sul quadruplicamento dei binari della Bologna-Castel Bolognese ci sarà un summit sulla linea ferroviaria sopraelevata al fianco del tracciato autostradale A14?

"Attendiamo il documento finale. Ora serve una strategia unitaria che riguarda anche il tema aeroportuale".

Il governatore Michele de Pascale auspica un sistema aeroportuale regionale. È d’accordo?

"È quello che diciamo da tempo. Chi gestisce l’aeroporto punta a 20 milioni di passeggeri? Va bene, ma va fatto rispettando la Convenzione con lo Stato che è il proprietario dell’infrastruttura. E per noi l’interesse da perseguire non è quello di chi gestisce l’aeroporto magari intimorito dal Pd locale, ma del territorio".

Non condivide l’operato dell’attuale gestione del Marconi?

"Ha fatto molto, gli va riconosciuto. Ma non condivido tutto. Invece che dividere gli utili come ha fatto, li impiegasse per attuare al più presto il piano di sviluppo, puntando a costruire una rete regionale. Se non se la sente, in campo ci sono altri soggetti candidati a gestire lo scalo al posto loro. Non a caso mi risulta che Enac, l’ente che governa queste questioni, sia fortemente irritato e stia riflettendo su come procedere".