FRANCESCO MORONI
Cronaca

Il nodo stradale di Bologna, Bignami riapre i giochi: “Serve il passante Sud”

Per Fratelli d’Italia il progetto che dovrebbe decollare a breve non risolve nulla. “In Emilia-Romagna tante infrastrutture ferme per colpa della Regione”

Il Passante Sud torna al centro del dibattito. Galeazzo Bignami, capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, parla della "necessità" di un’opera che sia in grado di "bypassare la città" per superare il nodo traffico

Il Passante Sud torna al centro del dibattito. Galeazzo Bignami, capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, parla della "necessità" di un’opera che sia in grado di "bypassare la città" per superare il nodo traffico

Bologna, 11 gennaio 2025 – Il Passante Sud torna al centro del dibattito. Galeazzo Bignami in piazza Galvani, a Bologna, è serio in volto e parla con franchezza della “necessità” di un’opera che sia in grado di “bypassare la città” per superare il nodo di un traffico su cui, da decenni, si cercano soluzioni. Il capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, ex viceministro ai Trasporti, ricorda che a febbraio ci saranno novità: “La responsabilità in questo caso non grava sugli enti territoriali, ma più a livello nazionale – puntualizza Bignami –. Non tanto sul Governo, perché l’Europa è chiamata a dover approvare necessariamente un piano economico-finanziario con cui si delinea una serie di interventi, tra cui quello del Passante, che costa intorno ai due miliardi e mezzo. E quindi serve realizzarlo tenendo conto di un equilibrio che contempla tante altre opere: penso alla Gronda di Genova, alla terza corsia dell’A14, a un allargamento dell’A1.

Secondo il cronoprogramma dovrà essere realizzato per febbraio e confidiamo che il Passante possa entrare dentro questa pianificazione, perché è un’opera che sicuramente va attuata”. Non il Passante di Mezzo, però, perché per i meloniani la priorità resta quello a sud: “Non intendiamo quello di Mezzo perché serve un’infrastruttura che sia in grado di bypassare Bologna. E per Fratelli d’Italia questa è il Passante Sud”. Su cui, va ricordato, restano in piedi due ipotesi: entrambe prendono linfa dall’idea di collegare l’A14, da San Lazzaro di Savena, con l’A1, all’altezza di Pontecchio Marconi o più a nord, passando attraverso un sistema di gallerie sotto i colli bolognesi.

Bignami è intervenuto questa mattina a margine della raccolta firme promossa da FdI per arrivare a un referendum consultivo a Bologna che chieda un parere ai cittadini sulla Città 30: una misura discussa, che impone il limite di velocità di 30 chilometri orari praticamente nell’80 per cento delle strade bolognesi, su cui il centrodestra spalleggia una consultazione elettorale per dare la possibilità ai cittadini di “esprimersi su una misura ideologica calata dall’alto”.

Un’occasione, soprattutto, per fare il punto anche sulle altre grandi opere di cui, in Emilia-Romagna, si parla da diversi anni: “Questa regione ha infrastrutture significative che ormai da tempo sono ferme anche a causa delle difficoltà riscontrate dal governo regionale nel dare corso ad accordi già stipulati”. Un occhio ai problemi di Bologna, dunque, e un altro al resto dell’Emilia-Romagna: “Il riferimento è alla Sassuolo-Campogalliano, alla Cispadana, anche al Passante”.

L’obiettivo, chiaramente, resta quello di alleggerire il peso di un traffico che continua a gravare su uno dei principali crocevia italiani. Negli anni, oltre al dibattito all’interno dell’opinione pubblica, si è aggiunto il vulnus dell’aumento dei costi delle materie prime e degli oneri di gestione dei cantieri, che hanno finito per ritardare i tempi. Ora tutti aspettano il parere di Bruxelles sul Pef, da Bologna a Roma.