
Il rendering del ‘Parco San Donnino’, opera compensativa del Passante
Bologna, 6 febbraio 2025 – Passante sì o Passante no? Tra chi dice che "non servirebbe a niente" e chi invece lo ritiene "necessario", i cittadini di Bologna si dividono sull’opera di allargamento di autostrada e tangenziale.
LA SCHEDA / Passante nord, sud o di mezzo? Mappa e percorsi a confronto
Tra le preoccupazioni di coloro che non sono a favore spicca il fatto che "sarebbe un costo inutile, dai tempi lunghissimi, e che ritarderebbe altri lavori più importanti in centro città". Questo è il riassunto del pensiero di alcuni dei bolognesi interpellati sull’argomento: "Il problema non è se fare o meno l’opera, ma la gestione del traffico in centro, dove ormai basta poco per mandare tutto in tilt – sostiene Marcello Giorgio –. Arrivi in centro e vedi lo scenario: zero posti auto, tanti lavori tutti insieme e, poi, si prendono le multe".
Dello stesso avviso anche Giorgia Passini: "Al posto del Passante, ci diano dei mezzi più piccoli per percorrere il centro di Bologna, perché il disagio maggiore lo creano i bus, che sono pesanti e fanno tremare le case e i muri dei negozi". E la frase "non cambierà nulla anche con il Passante" diventa un altro concetto ricorrente. Lo pensano pure Carlotta Malossi di ‘Futuro’ e Luca Cassanelli del ‘Flute Bar’. Quest’ultimo racconta che "per chi abita in periferia, la situazione è drammatica". "Più che il Passante – aggiunge –, sarebbe utile togliere la preferenziale in via Andrea Costa, almeno durante i lavori in via Saffi e nelle zone limitrofe".
Un altro problema derivante dall’allargamento, segnala Mauro Troiano, "è l’inquinamento": "Credo che sia più opportuno realizzare l’infrastruttura lontano dalle abitazioni, così da non compromettere la salute dei residenti. Un’idea, ad esempio, è di far convergere le auto nel Passante Sud", dice. Elly Minetti di ‘Ariele’ sposta l’attenzione sui risvolti che potrebbe avere per l’area centrale di Bologna un allargamento così importante: "In parte sono contraria al Passante. Sono dell’idea che avremmo bisogno di un maggiore flusso verso il centro, garantendo a chi arriva dalla tangenziale tutti i parcheggi necessari per godersi a pieno la città. Di fatto penso che non serva a molto, bisognerebbe dare la precedenza ad altre cose", sottolinea.
Se da un lato c’è chi pensa che "troppe auto sono un problema", Vittoria Filippi sostiene invece che, "se proprio dobbiamo accusare qualcuno del traffico in centro, la colpa va data agli autobus". "Questo perché – prosegue Filippi –, senza tenere conto delle fasce orarie mattutine durante cui sono pieni di studenti, i mezzi pubblici sono vuoti e creano solo un fastidioso rumore. L’allargamento del nodo autostradale, quindi, sarebbe un’ottima idea per gestire il traffico esterno al centro, ma richiederebbe tanto tempo e non so quanti benefici concreti porterebbe in futuro".
"Cambiamento" è un’altra parola fondamentale. "Bologna ha bisogno di modifiche sostanziali – racconta Adriana Pintimalli –. Tra queste vi è proprio l’allargamento della tangenziale. Tuttavia credo che esista una sola condizione per essere d’accordo con quest’opera: rendere meno impattanti i lavori. E farli in tempi brevi. Così io penso che fluirà meglio il traffico, ma vedo tanti punti di domanda in questo momento".
I disagi sono diversi per chi abita fuori città, per questo il Passante sarebbe un’opera "vitale" per avere meno ingorghi durante la giornata. "Io abito a Loiano e in macchina faccio molta fatica ad arrivare al lavoro – dice Alessia Russo –. Per il Passante, senza tempi ben definiti, i cantieri potrebbero avvenire in contemporanea con altre opere come il tram, questo aumenterebbe il caos. Al momento, senza polemica, penso che le varie politiche del Comune funzionino meglio per chi vive in città e meno per chi abita in provincia", conclude Russo.