Passante Bologna, caos espropri. L’ira dei cittadini: "Informazioni irreperibili"

Tempi stretti per visionare le carte, raffica di appuntamenti nei Comuni. "Ma a San Lazzaro non hanno nulla da farci vedere" C’è chi va direttamente a Roma nella sede di Autostrade , chi fa gruppo e contatta un avvocato. Il nostro viaggio nei quartieri

Bologna, 2 giugno 2022 - Parlare con le persone al limitare della tangenziale di Bologna non è mai semplice (guarda il video), il rumoraccio copre la conversazione. La signora Nerina Guermandi di anni ne ha 92 e sì, lo sottolinea, "qui una volta era tutta campagna". E se all’epoca l’anello d’asfalto si mangiò terra su terra, oggi il Passante green ingurgiterà altri pezzi di Bologna: sono infatti arrivate 743 lettere di avviso di esproprio in più rispetto all’ultima volta, 1.840 in totale, con una predominanza netta delle occupazioni temporanee. Quindi ora i cittadini sono dentro quei 40 giorni tra le nebbie, nei quali bisogna andare al Comune di Bologna oppure a quello di San Lazzaro per visionare le carte della propria parte che verrà manlevata dai cantieri. Nemmeno a dirlo, in tanti sono nel caos, specie quelli che sono stati espropriati per la prima volta perché il bacino del Passante si è allargato. Prima di allargarci, un ultimo balletto al buio.

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Passante Bologna, l'ira dei cittadini per gli espropri
Passante Bologna, l'ira dei cittadini per gli espropri

Stradelli Guelfi

"Vede, guardi qua, c’è questo quadratone nero: che vuol dire?". Per la prima volta sono stati espropriati alcuni edifici agli Stradelli Guelfi, dal civico 35 al 39. Siamo al confine tra Bologna e San Lazzaro, alcuni hanno chiesto proprio al municipio amministrato da Isabella Conti, per competenza, di vedere le carte dopo l’arrivo delle lettere (che, correttamente secondo la legge, non contengono informazioni nel dettaglio sulle parti espropriate). Ma momentaneamente a San Lazzaro, come conferma la stessa Conti, non è possibile visionare il progetto. "Non abbiamo ancora le carte, le abbiamo richieste". Intanto i residenti non riescono a capire cosa salterà temporaneamente o definitivamente, sicuramente nessun edificio, ma i cantieri mangeranno cortili e giardini, qualche appezzamento in più. Gli avvocati sono stati allertati. Il signor Gianni Stanzani si dice "molto arrabbiato. Sono andato al Comune di San Lazzaro, nessuno è stato in grado di dirmi nulla – spiega –. Non si possono lasciare i cittadini così al buio. E poi questa autostrada che passa in mezzo alla città, che dire, siamo preoccupatissimi. Per non parlare delle proprietà che si deprezzeranno. Saltano probabilmente dei giardini e dei parcheggi, un danno enorme anche dal punto di vista pratico: in questa via non si può parcheggiare. Non si tratta di terreni agricoli, queste sono pertinenze delle abitazioni. E che beffa: per anni abbiamo chiesto marciapiedi e una ciclabile, e ora ci massacrano con i parcheggi". Infine l’accento. "Non c’è stato alcun accenno ai risarcimenti, è tutto assurdo".

San Donnino

Anche tra via Goldoni e l’ingresso del casello 9 della tangenziale ci sono nuovi condomini espropriati. Saltano cortili e anche qui parti di parcheggi per fare spazio allo spostamenti dei sottoservizi. C’è il sole e un po’ di vento, tra rimbombi di accelerate e qualche passante che rincasa per pranzare la signora Nerina Guermandi – 92 anni – torna a guardare da vicino quello svincolo. E’ un’espropriata ed è preoccupata per il futuro. "Mi sembra una grande mancanza di riguardo, questo progetto, per la salute di noi cittadini – sottolinea la signora Nerina –. L’impatto sarà orribile, sono preoccupata per le nuove generazioni. E pensare che qui una volta era bellissimo: tutto aperto, si andava in mezzo agli alberi a raccogliere i frutti, per fare le conserve. Con l’avvento della tangenziale tutto è peggiorato". A poca distanza le fa eco la figlia. "Siamo stati in Comune per vedere le carte, qualcosa abbiamo visto, ma i dettagli non li hanno e sembra che debbano inviarceli, allucinante", racconta Gabriella Bravi, storica attivista dei comitati contro il Passante, che a Palazzo d’Accursio è andata insieme al fratelli di Nicola Ruggeri, un altro condomino per la prima volta espropriato in via Goldoni. "Mi sono spaventato, perché in questa lettera di Autostrade oltre a dirti che qualcosa ti verrà tolto non c’è nessun dettaglio – spiega –. Ho preso un appuntamento per visionare le carte da Autostrade a Roma, a Bologna ci hanno solo detto che si tratta di 35 metri quadrati nei quali è ricompreso il cancello elettronico del cortile. Abbiamo intenzione di formare un comitato per inoltrare una serie di osservazioni sul progetto. Sono sicuro che tutto verrà realizzato nel nome dell’eco-sostenibilità, ma dubbi su questo Passante è lecito averceli".

Croce Coperta

Il nostro viaggio termina vicino al carcere della Dozza, la signora Sonia Nanni gestisce in via Don Gnocchi l’azienda ‘Nanni Uve e Vini’. "Qui ci conosciamo tutti, e in chat sul telefono abbiamo tutti realizzato che per la prima volta eravamo stati espropriati anche noi – racconta Sonia –. Abbiamo quindi dato tutto in mano a un’avvocatessa, per formulare delle osservazioni, tuteleremo assolutamente i nostri diritti. Se siamo preoccupati? Ovvio che sì, l’impatto dei cantieri sarà importante, capiremo meglio la portata quando inizieranno e qui nessuno si sta facendo vivo".

 

 

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